Intervista realizzata da Sachin Parashar

 

Con la visita in India del Presidente della Russia Vladimir Putin, programmata per il mese prossimo, Dmitry Rogozin, vice-premier del governo russo, ha parlato con Sachin Parashar della centrale nucleare di Kudankulam e dell’iniziativa imprenditoriale russa e indiana tra Sistema e Shyam – in aggiunta ai settori dove la cooperazione bilaterale procede facilmente:

 

Quali sono le possibilità di siglare degli accordi per gli impianti nucleari a Kudankulam 3 e 4?

Quali sono le possibilità di siglare degli accordi per gli impianti nucleari a Kudankulam 3 e 4? La costruzione dei primi due reattori di Kudankulam è iniziata sullo sfondo delle sanzioni internazionali imposte all’India. Ancora una volta, la Russia ha offerto delle condizioni finanziarie molto positive. I preparativi per l’avvio delle unità sono quasi ultimati mentre le trattative su altre due unità sono nella fase finale. Mentre alcune problematiche rimanenti vengono sistemate – e questo accadrà, senza dubbio – saranno firmati i documenti per le unità di energia 3 e 4.

 

Come reagirebbe Mosca se l’India dovesse rendere queste due nuove unità soggette alla legge nazionale sulla responsabilità civile?

Kudankulam è il primo impianto a prova di disastro nel periodo post-Fukushima, in grado di resistere a terremoti, tsunami e anche a incidenti aerei. La Russia procede seguendo i propri doveri internazionali e l’accordo bilaterale del 2008 con l’India. Dal mio punto di vista, i tentativi unilaterali di modificare delle disposizioni contrattuali stabilite, l’arbitraria introduzione post-factum di clausole aggiuntive a dispetto di accordi precedenti, pregiudicano l’arrivo a un compromesso. Devo essere onesto – se il fornitore dovesse sostenere una ulteriore responsabilità finanziaria per un ipotetico danno, allora il costo del materiale erogato aumenterà.

 

Quali sono le probabilità di raggiungere accordi sui trasferimenti di combustibile nucleare riprocessato e delle tecnologie di arricchimento?

Tutto questo è completamente garantito dall’accordo bilaterale del 2010 per una pacifica cooperazione nucleare. La Russia ha presentato all’India le relative proposte.

 

Come interpreta il fatto che l’iniziativa russo-indiana Sistema Shyam TeleServices Limited (SSTL) debba affrontare per l’operazione il ritiro di una concessione indiana?

Siamo seriamente preoccupati. La Russia intende proteggere ulteriormente gli interessi del capitale nazionale, in particolar modo per le notevoli risorse statali investite in quel progetto. Durante le operazioni in India, la parte russa ha investito circa 3.2 miliardi di dollari in questo progetto, rendendo lo SSTL l’orgoglio della cooperazione civile bilaterale. Una volta ottenute le approvazioni necessarie, lo SSTL ha agito in piena conformità con le regole e le procedure stabilite dalle leggi indiane. L’insensato – per come lo vediamo noi – verdetto della Corte Suprema dell’India ha posto la compagnia in una situazione molto difficile, praticamente sull’orlo della sopravvivenza. È stato nuovamente violato l’accordo bilaterale intergovernativo sulla reciproca protezione degli investimenti e della prassi internazionale.

Noi speriamo che la Corte Suprema prenda una decisione equa sulla curative petition, (un rimedio straordinario contro le decisioni della Corte Suprema stessa, N.d.T.) diversamente, Sistema non avrà altre opzioni se non quella di appellarsi alla Corte Internazionale di Arbitrato – un’opzione che non è auspicabile. Noi ci aspettiamo che il governo indiano adotti delle misure adeguate per proteggere gli interessi della compagnia russo-indiana che ha agito come un investitore onesto e rispettoso della legge. Potenziali investitori stranieri stanno osservando con attenzione questo problema – la sua soluzione si ripercuoterà sulla reputazione dell’India come un Paese nel quale si debba o non si debba investire del denaro.

 

Potrebbe gentilmente fare una valutazione della cooperazione militare tra la Russia e l’India?

La Russia è il più costante partner dell’India e la quota indiana nelle esportazioni militari sensibili russe ammonta al 30%. Nell’ambito della nostra cooperazione militare, non siamo mai stati guidati da ambizioni politiche o di convenienza. Non abbiamo mai fornito armi agli antagonisti dell’India e dal 2001 al 2010 sono stati firmati contratti per un valore di oltre 30 miliardi di dollari con più di venti accordi intergovernativi siglati.

Numerosi progetti sono in corso – la produzione autorizzata dei velivoli Su-30MKI, dei carri armati da combattimento T-90C, la modernizzazione del MiG-29, eccetera. Lo sviluppo congiunto di caccia multifunzionali e velivoli da trasporto multiruolo ha raggiunto un’attuazione pratica. Anche lo sviluppo del missile unico da crociera supersonico “BrahMos” è stato un successo.


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