Intervista di Vincenzo Mungo (Radio RAI esteri) a Stefano Vernole, Vicedirettore di “Eurasia”

D. Mungo: Ritiene che gli Accordi di Ginevra raggiunti tra Occidente e Federazione Russa siano provvisori o possano “tenere”?

R. Vernole: Ritengo che l’azione russa in Crimea, logica conseguenza del colpo di Stato favorito dall’Occidente a Kiev, sia stata solo una mossa del Cremlino per poi trattare con Stati Uniti ed Unione Europea da una posizione di forza. L’accordo raggiunto a Ginevra, peraltro maldigerito dalla popolazione russofona dell’Ucraina sud-orientale, è soltanto provvisorio, si aprirà ora una fase in cui la Russia dovrà decidere se accettare il ruolo minore di potenza regionale assegnatole dall’Occidente o rilanciare la sua tradizionale aspirazione geopolitica per tornare ad essere una grande potenza in alleanza con i Paesi del BRICS.

D. Mungo: Qualche crepa sembra affiorare anche nella posizione occidentale. Crede che l’accordo tra Stati Uniti ed Unione Europea sulla crisi ucraina reggerà?

R. Vernole: E’ evidente che gli strategici e sinergici rapporti economici russo-europei siano stati incrinati dalla crisi russo-ucraina, così come voleva Washington. Ma è ovvio che forze economiche e politiche importanti, soprattutto in Germania, spingono per riappacificarsi subito con la Federazione Russa. Come auspicato dal Presidente Putin, toccherà proprio all’Italia – che guiderà il prossimo semestre di Presidenza dell’Unione Europea – svolgere un ruolo diplomatico determinante per riavvicinare Russia ed Europa.


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Stefano Vernole, laureato in Storia contemporanea e in analisi dei conflitti, delle ideologie e della politica nel mondo contemporaneo, ha lavorato nel campo della catalogazione bibliografica e nel settore della Pubblica Amministrazione.
È giornalista pubblicista, responsabile relazioni esterne del Centro Studi Eurasia Mediterraneo. È autore di Ex Jugoslavia: gioco sporco nei Balcani. Frammentazione nazionale e risiko geopolitico del Kosovo (2013), La questione serba e la crisi del Kosovo (2008), nonché coautore di La lotta per il Kosovo (2007), Tibet crocevia tra passato e futuro (2014), Alla scoperta del Tibet (2015), Lo Xizang (Tibet) e la Nuova Via della Seta (2016).