AFRICOM, imperialismo, petrolio, geopolitica e "Kony2012"

Mentre pochi criticherebbero l'incarcerazione del criminale di guerra ugandese Joseph Kony, i motivi della campagna video virale lanciata da una ONG dal nome angelico, sono meno chiari. Invisible Children ha offuscato il confine tra carità e politica, sostenendo un'azione militare diretta. Ciò che è chiaro, secondo Engdahl, è che "Kony2012" è propaganda manipolatrice utilizzata per far avanzare la presenza militare di AFRICOM nella regione mineraria più ricca del mondo, prima che la Cina e altri paesi stabiliscano la loro presenza.

Nuovo round di negoziati fra il Marocco e il Sahara Occidentale

Dopo la situazione di stallo in seguito agli ultimi negoziati dell’agosto 2009, sono ripartiti, sotto l’egida delle Nazioni Unite, i colloqui tra Marocco e Sahara Occidentale. L’esito dei due giorni di incontro non ha portato ad una soluzione della controversia, in quanto le parti risultano ancora molto distanti.

LA NATO FINANZIA, ARMA E COMBATTE AL-QAIDA

Un diluvio di articoli è stato rapidamente messo in circolazione per difendere l'intervento militare della Francia nella nazione africana del Mali. L'articolo del Time,...

REPUBBLICA CENTRAFRICANA E KIMBERLEY PROCESS: QUALE FUTURO PER I "DIAMANTI INSANGUINATI"?

Era il 1866 quando venne scoperto il primo diamante in Sudafrica. Da lì a pochi anni vennero aperti  anche i giacimenti Kimberley - circa...

"Capire le rivolte arabe" a Modena: il video

Sabato 8 ottobre si è tenuta a Modena la conferenza dal titolo "Capire le rivolte arabe", organizzata da Pensieri in Azione e IsAG e rientrante nel Ciclo 2011-2012 dei Seminari di Eurasia. Davanti alle circa 70 persone che riempivano la Sala conferenze della Circoscrizione Centro Storico, Daniele Scalea e Pietro Longo (redattori di "Eurasia" e autori del libro Capire le rivolte arabe) hanno parlato, rispettivamente, del ruolo dei media nelle rivolte e dell'Egitto e Bahrayn come casi esemplari di studio. La conferenze si è protratta grazie agl'interventi ed alle domande che hanno animato il dibattito col pubblico. Proponiamo di seguito il video delle relazioni di Scalea e Longo.

Guerra civile ed ingerenza umanitaria: parlano gli studenti libici in Italia

I nostri redattori Stefano Vernole e Claudio Mutti hanno intervistato rappresentanti della Lega degli Studenti Libici in Italia, i quali hanno potuto esprimere le loro posizioni sulla guerra civile in patria e l'ingerenza "umanitaria" della coalizione guidata da Parigi, Londra e Washington.

Guerre umanitarie: la pulizia etnica dei Libici Neri

I "ribelli" a Misurata in Libia hanno cacciato l'intera popolazione nera della città, secondo un racconto agghiacciante di «The Wall Street Journal» con il titolo “Città libica lacerata da faida tribale”. I "ribelli" ora si trovano in vista della città di Tawergha, a 40 km di distanza, e giurano di ripulirla da tutte le persone di colore, una volta che si impadroniscano della città. Non è questa la perfetta definizione del termine "genocidio"? Secondo l'articolo del «Wall Street Journal», i "ribelli" si riferiscono a se stessi come «la brigata per l'eliminazione degli schiavi, pelle nera».

La Libia e la grande bugia: usare le organizzazioni umanitarie per lanciare le guerre

La guerra contro la Libia è costruita sulla frode. Il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha approvato due risoluzioni contro la Libia, sulla base di accuse non provate, in particolare che il colonnello Muammar Gheddafi avesse ucciso il proprio popolo a Bengasi. L'affermazione nella sua forma esatta è che Gheddafi aveva ordinato alle forze libiche di uccidere 6.000 persone a Bengasi. Tali affermazioni sono state ampiamente diffuse, ma sempre vagamente spiegate. Fu sulla base di questa affermazione che la Libia è stata deferita al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, al Palazzo di Vetro di New York, e cacciata dal Consiglio sui diritti umani delle Nazioni Unite, a Ginevra.

Il Sahel: Fronte Cruciale della lotta al Terrorismo

La zona del Sahel, dove Algeria, Mali, Mauritania e Niger toccano il deserto del Sahara, è oggi un’area in cui le attività della criminalità organizzata, dedita al traffico di armi, droga, sigarette, auto rubate ed esseri umani, si compenetrano, in un processo osmotico, con una crescente minaccia terroristica di matrice islamista.

ROBERT MUGABE: EROE NAZIONALE O DITTATORE?

Sono passati oltre trent’anni da quando Robert Mugabe, dopo anni di lotta contro l’apartheid e lo sfruttamento coloniale, si è instaurato per la prima...
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