La stabile presenza della Cina in Sudan: la diga Merowe
La Cina ha dato prova della sua importanza in Africa. Ma il suo peso politico deve misurarsi con altre potenze internazionali, come gli Stati Uniti, interessate allo sfruttamento di materie prime presenti in Sudan e nella regione del Darfur.
La Cina alla ricerca delle radici Africane
Infastidita dalle accuse di neo-colonialismo, la Cina sta cercando di giustificare il suo slancio economico verso l’Africa attraverso l’evidenza storica dei suoi antichi legami con il continente.
Il ruolo dell’AFRICOM
La geografia politica del Pentagono suddivide il pianeta terra in Comandi, ciascuno dei quali abbraccia una specifica area giurisdizionale di competenza. Fino all’ottobre 2008 il corpo incaricato di occuparsi dell’Africa era l’EUCOM, ma le ribellioni delle popolazioni indigene e l’inarrestabile penetrazione cinese nel continente nero hanno spinto Washington a costituire l’apposito United States Africa Command (AFRICOM), con lo scopo ufficiale di «Sviluppare nei nostri partner africani la capacità di affrontare le sfide per la sicurezza dell'Africa».
A Bengasi esplode la lotta tra le due linee di Tripoli
In Libia si stanno affrontando, non da ora ma da anni, due linee politiche: la linea del premier al-Baghdadi, dettata dalle esigenze della nascente borghesia compradora libica, e quella , geopoliticamente orientata sul Mediterraneo e l'Africa, legata ai Comitati Rivoluzionari, e costituita dalla stragrande maggioranza dei militanti e dei quadri dei Comitati Rivoluzionari e Popolari.
L’inquieta attesa del "clero" d’Egitto
Non è soltanto quell’inquieta attesa del clero, all’apparenza criptica che disorienta, ma pure le analisi dei tanti politologi dalle quali trasuda una certa difficoltà...
Intervista a Thierry Meyssan e Julien Teil. Tripoli, ultime ore prima della caduta
IRIB – I nostri colleghi del sito “Egalité et Réconciliation” hanno intervistato i giornalisti Thierry Meyssan e Julien Teil in merito alla presa in ostaggio di cui sono stati oggetto prima della presa totale della città da parte dei ribelli. Ecco il testo dell’intervista.
Libia: l'impero contrattacca
Il problema in Libia è che il cattivo di turno non solo ha rifiutato di andarsene per godersi il denaro rubato - come gli è stato offerto - ma ha iniziato a vincere la partita. L'obiettivo reale di tutto questo è il controllo del petrolio.
Egitto vs FMI: tempo di inadempienza?
L’inversione finanziaria del governo rivoluzionario egiziano, che dapprima ha richiesto e poi rifiutato un prestito del FMI da 3 miliardi di $, evidenzia le difficili scelte dell’Egitto in questo momento della rivoluzione ma si tratta di un segnale positivo. L’Alto Consiglio delle Forze Armate, il governo de facto in Egitto, non è rimasto colpito dalle assicurazioni che il prestito fosse “incondizionato” e il Generale Sameh Sadeq ha detto al governo di cancellare il prestito, con le sue “cinque condizioni che andavano completamente contro i principi della sovranità nazionale”.
Tripoli bombardata, non cede
Un gruppo internazionale di ricercatori della Rete Voltaire è attualmente in Libia. Ha potuto visitare i luoghi dei bombardamenti. Con la fiducia delle autorità libiche, ha incontrato alcuni dei leader politici e della sicurezza, nonostante le condizioni di guerra. La loro conclusione è diametralmente opposta alle immagini trasmesse dalla stampa occidentale. Thierry Meyssan consegna le loro prime osservazioni.
Egitto: Osservando nella sfera di cristallo della rivoluzione
I confronti tra la rivoluzione egiziana ed altre rivoluzioni del passato abbondano e sono istruttivi. Suggeriscono due scenari per il periodo post-rivoluzionario. La rivoluzione d'Egitto è simile al tradizionale scenario rivoluzionario predetto da Karl Marx alla metà del diciannovesimo secolo, una disperata protesta contro la povertà di massa, conseguenza di un capitalismo dilagante.