Stati Uniti: malgrado la crisi aumentano i bilanci dello spionaggio

Mentre decine di migliaia di cittadini statunitensi dormono nella loro automobile o sui marciapiedi a causa dell'impatto devastante della crisi economica, il sistema di spionaggio e d'ingerenza degli Stati Uniti raggiunge proporzioni mai conosciute nella storia di questo paese. In quindici anni, secondo le cifre ufficiali, le spese delle 16 agenzie di informazione degli Stati Uniti sono passate da 26 miliardi di dollari (1994) a 75 miliardi, secondo quanto confermato questo 16 settembre, in una conferenza stampa, dallo " zar" dell’Intelligence USA, Dennis Blair. Peggio ancora, il numero di funzionari utilizzati in questo sistema gigantesco d'infiltrazione, d'intelligence, di disinformazione e di aggressione raggiunge ora i 200.000, senza contare la legione di agenti, di informatori, di collaboratori che la macchina "imperiale" ingrassa in tutti gli angoli del mondo allo scopo di mantenere il suo dominio.

Le forze armate statunitensi sulla strada della bancarotta

Fonte: Bloc-Notes 23 Settembre 2009 http://www.dedefensa.org Thompson, quando non è sollecitato oltre misura dai suoi legami con i suoi vari ingombranti sponsor del complesso militare-industriale,...

Ridurre la popolazione per lottare contro il riscaldamento globale

Fonte: http://www.voltairenet.org/article162212.html 23 settembre 2009 Leader storico del Green Party del Regno Unito, direttore di Friends of the Earth (Amici della Terra) e del Forum per...

Terrorismo Ambientalista e Governo Mondiale

Ci sono temi che non passano attraverso il filtro delle idee politiche o della diversità culturale dei vari popoli, ma che vengono diffusi e...

11 Settembre: gli statunitensi prigionieri delle loro menzogne

Otto anni dopo gli attentati dell'11 settembre, Thierry Meyssan, che aveva avviato la sfida globale alla validità della versione di Bush dei fatti, riassume lo stato del dibattito per la nuova rivista russa ‘Odnako’. Il dissidente francese denuncia la "cortina di ferro" che separa a i popoli della NATO dal resto del mondo. Sottoposti a un bombardamento mediatico, non sono a conoscenza dei dibattiti che si sviluppano fuori dall'Occidente e continuano a credere che la sfida del 11 settembre è limitata a pochi gruppi di attivisti. Thierry Meyssan si interroga anche sull’ingenuità degli occidentali che credono a uno scenario infantile da fumetti americani, secondo cui venti fanatici avrebbero potuto colpire al cuore il più grande impero militare del mondo.

11 Settembre – Intervista a Kurt Sonnenfeld

Come videografo ufficiale del governo USA, Kurt Sonnenfeld fu assegnato alla zona di Ground Zero dopo l’11 settembre 2001 e lì trascorse un mese, registrando 29 cassette: “Ciò che ho visto in certi luoghi e in certi momenti... è abbastanza sconvolgente!”. Non ha mai consegnato quei nastri alle autorità e da allora è stato oggetto di persecuzione. Kurt Sonnenfeld vive in esilio in Argentina, dove ha scritto “El Perseguido” (Il perseguitato). Nel suo libro, pubblicato di recente, racconta la storia del suo incubo senza fine e conficca un altro chiodo nella bara della versione ufficiale governativa degli eventi dell’11/9. Qui sotto pubblichiamo un’intervista esclusiva raccolta da Voltairenet.

Igor Panarin, Il crollo degli Usa potrebbe iniziare tra due mesi

L’autore della profezia apocalittica dice che Obama non sta facendo niente per prevenire la disintegrazione

L'amministrazione Obama vieta all’FBI di testimoniare sull’11 settembre 2001

Portate in tribunale dalle famiglie delle vittime degli attentati dell'11 settembre 2001, le compagnie aeree hanno sostenuto che anche se fossero aumentate le misure...

Iran/Nicaragua: le nuove menzogne di Hillary Clinton

L’"asse del male" dell’Amministrazione Obama La Segretaria di Stato Hillary Clinton ha pubblicamente manifestato preoccupazione per la costruzione di un mega-ambasciata iraniana in Nicaragua. Nella...

Un bilancio? No, solo riflessioni

Si è chiuso il G8 e poi 14 (il più rilevante) e mi sembra anche 20. L’ho seguito con sufficiente attenzione, ma ammetto che...
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