L'opposizione siriana crea la sede estiva a Miami

Jean Guy Allard, Rete Voltaire, 29 Maggio 2012, Havana (Cuba) La CIA sta attuando un dispositivo per sabotare il piano Annan e qualsiasi tentativo di...

Travolti dal solito declino americano

Come nei grandi film gli ingredienti  ci sono tutti, per una trama sebbene conosciuta  comunque coinvolgente se si vuole prevedere come si articolerà il...

Cina-USA: diritti umani, Pechino controbatte con suo dossier

La Cina ha pubblicato uno studio sui diritti umani negli Stati Uniti, in risposta e in polemica con gli Usa, che avevano presentato un analogo rapporto...

Siria, Iran: lo spionaggio statunitense ha una sua politica

Gli esempi continuano ad accumularsi sulla disparità tra gli atti sistematici delle dirigenze politiche e le loro analisi, generalmente presentate dopo l’esplodere di questi atti, e le analisi delle informazioni relative a queste crisi, dove queste dirigenze pongono i loro atti. (Per “atti di dirigenza politica” si intendono evidentemente dei processi di comunicazione, essenzialmente dichiarazioni, pressioni, influenze, ecc. Si tratta naturalmente del comportamento corrente di queste direzioni, più dialettica e virtuale che veramente operativa, anche per quanto riguarda i problemi cosiddetti geopolitici più acuti – come l’attacco a sorpresa contro l’Iran, dibattuto pubblicamente per sette anni, tra quasi un mese…)

Stratfor: fra discutibile scientificità e “soft power” statunitense

Wikileaks ha messo recentemente “a nudo” le attività di Stratfor, azienda texana che si occupa di analisi geopolitiche. Lo scandalo che ne è seguito ci fornisce la possibilità di spunti di riflessione non solo sulla natura di tale ente non governativo e su come operi, ma soprattutto pone un evidente problema sulla scientificità delle notizie da cui i media occidentali traggono a piene mani per fare informazione. In particolare, con l’aiuto degli hacker di Anonymous pare si stia scoprendo come Stratfor sia un vero e proprio centro di potere operante in favore del governo nordamericano attraverso la vendita di informazioni di intelligence agli alleati e, allo stesso tempo, costruisce “disinformazioni ad hoc” a tutto tondo al fine di sfruttare l’uso di un soft power, sempre più potente nell’era dei media.

Inghilterra: un impero destinato al tramonto?

“Situazione imbarazzante” potrebbe essere la frase in grado di riassumere il pensiero della Regina Elisabetta e del Primo Ministro Britannico Cameron. Ad oggi sembrano ben lontani i tempi in cui l’Inghilterra si ergeva al centro delle strategie geopolitiche del Vecchio Continente: da qui partivano le direttive d’oltre oceano (Stati Uniti) per il vecchio continente, sulle politiche internazionali da spalleggiare. L’Inghilterra oggi sembra un po’ più sola, intenzionata a trarre in salvo la propria economia dal vortice instabile della Comunità Europea, ma allo stesso tempo priva dell’appoggio del transatlantico Statunitense, arenatosi in un improvvisa multipolarità mondiale. Oggi l’Inghilterra appare meno forte ed alla ribalta della cronaca solo per gossip reali che tutt’al più la dipingono simpatica e lungi dall’essere temibile come in passato. Forse è proprio questa parvenza di vulnerabilità a spingere alcuni membri del Commonwealth a palesare una voglia di cambiamento sino ad oggi impensabile.

Discorso di Obama sullo stato dell'Unione

Attesissimo da amici e nemici, in patria e fuori, l’annuale discorso sullo stato dell’Unione è stato pronunciato dal presidente Obama la sera del 24...

Mitt Romney, il “presidente” degli ebrei sionisti americani

Dietro le grandi tragedie di quest'ultimo cinquantennio si scorge quasi sempre, purtroppo, la mano statunitense. Solo per riferirci al recente passato, Iraq, Afghanistan, Serbia, Libia...e ora si prepara l'attacco all'Iran, previo isolamento forzoso dai suoi possibili alleati, almeno quelli abbordabili, leggi Siria.

Il ruolo degli USA nel traffico mondiale di droga – Intervista a Sandro Donati

Sandro Donati, esperto di problematiche legate al narcotraffico (è consulente della WADA, agenzia internazionale anti-doping, ed è stato consulente del Ministero della Solidarietà Sociale), è direttore scientifico del progetto Narcoleaks, che raccoglie un gruppo di ricercatori volontari italiani impegnati nel monitoraggio dei dati relativi alla produzione e al commercio di cocaina a livello globale. Giacomo Guarini ha incontrato ed intervistato per noi il direttore Donati.

Colpo di Stato sotto mentite spoglie: il modello della 'democratizzazione' di Washington

L’azione “globale” di protesta a favore di «elezioni giuste in Russia», organizzata dai suoi promotori per il 10 dicembre, ha cominciato a coinvolgere le capitali europee e, come ci si attende, le maggiori città statunitensi... L’opposizione liberale non ha alcuna possibilità di avere un ruolo significativo nella vita politica russa senza il grande sostegno finanziario di Washington. In questo modo, mostra i propri punti e le carte senza valore. L’isteria odierna riguardo alle elezioni della Duma russa rappresenta un test, oppure un modo di preparare il terreno per bandire Putin dalle elezioni presidenziali. Lo scopo è quello di destabilizzare la situazione nel paese e di rendere impossibile lo svolgimento delle elezioni.
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