Barak mette in guardia dal danneggiare ulteriormente le relazioni Israele-Turchia

Il ministro della Difesa Ehud Barak ha messo in guardia, lunedì, dal danneggiare ulteriormente le relazioni di Israele con la Turchia, dopo che la Turchia ha escluso Israele da un esercitazione militare congiunta a causa delle sue critiche all'offensiva invernale di Israele contro Hamas, a Gaza. "Le relazioni tra Israele e la Turchia sono strategiche e sono state mantenute per decine di anni", ha detto Barak alla fine di in una riunione, secondo una dichiarazione rilasciata dal suo addetto stampa.

Un attacco contro l’Iran non sarebbe che un preludio alla realizzazione dei veri obiettivi...

Dopo aver attaccato l’Iran, verosimilmente Israele se la prenderà simultaneamente con Hamas a Gaza e con Hezbollah in Libano; inoltre riprenderà un controllo totale sulla Cisgiordania occupata. S’impadronirà totalmente della Cisgiordania, perché, nonostante alcune discordie tra Hamas ed el Fatah, una tale massiccia aggressione degli Israeliani sarà considerata non solo un attacco contro Hamas, bensì un’aggressione contro il popolo palestinese nel suo insieme. Ben presto, i Palestinesi scopriranno che un attacco così massiccio ha in realtà un solo scopo: distruggere ogni resistenza palestinese, sia essa di el Fatah oppure di Hamas, occupare completamente tutti i territori palestinesi, sottomettere la totalità del popolo palestinese e dissolvere l’Autorità palestinese, mettendo fine una volta per tutte ad ogni speranza di edificare uno Stato palestinese.

Iraq: la resistenza naqshband

A sentire il comando americano, l’Esercito degli uomini della Naqshbandiyya - Jaysh Rajal al-Tariqa al-Naqshbandiyya (JRTN) – è oggi l’organizzazione della resistenza irachena che più minaccia il regime di Bagdad. Resa ufficiale il 30 dicembre 2006, nella notte dell’esecuzione del presidente Saddam Hussein, esso fa parte del Comando supremo per lo Jihad e la Liberazione, il fronte diretto da Izzat Ibrahim al-Duri, capo del partito Baas clandestino, sulla cui testa pende una taglia di 10 milioni dollari, vivo o morto!

La Democrazia in Medio Oriente

Pubblichiamo un articolo di Giulio Brigante Colonna, ricordando ai nostri Lettori che la democrazia, in termini geopolitici, ha sempre rappresentato la sovrastruttura delle Potenze...

Brzezinski: Se Israele attacca l'Iran, i suoi bombardieri dovranno essere intercettati

Il braccio di ferro tra Washington e Tel Aviv si indurisce. Intervistato dal giornalista ‘anti-cospirazionista’ Gerald Posner del sito Daily Beast, Zbigniew Brzezinski ha fatto appello alla fermezza, se Israele oltrepassa gli ordini degli Stati Uniti e attaccasse l'Iran.

Il dialogo con l’Armenia e la nuova strategia geopolitica turca

Non c’è dubbio che la firma dei due protocolli di intesa fra Turchia e Armenia – avvenuta meno di un mese fa – confermi...

Intrigo internazionale e funghi atomici su Teheran. Alta tensione

Fonte: Megachip (vedi originale) E’ possibile che qualche cosa di molto importante sia accaduto e stia accadendo, “sotto il tappeto”, in preparazione e in...

Intervista a Enrico Galoppini su "L'Eco di Bergamo"

«Il Mediterraneo deve tornare ad essere un luogo di incontro fra i continenti» ■ L’eurasia è un’idea che ha attraversato culture, tradizioni e pensatori di...

Elezioni iraniane: la tesi dei brogli al vaglio

Alcuni candidati sconfitti alle elezioni presidenziali iraniane hanno denunciato brogli sistematici che avrebbero rovesciato i reali risultati; questa tesi è stata accettata in maniera largamente acritica da gran parte dei media occidentali. In realtà, gli argomenti che la sostengono non sono solidi. Il vantaggio del candidato vincitore sul secondo classificato è enorme e non risultano prove di brogli massicci nei seggi. L'ipotesi che i risultati siano stati riscritti a tavolino in sede di conteggio centrale pare smentita dal riconteggio parziale dei voti. I risultati ufficiali sono verosimili e dunque credibili: essi sono in linea con quelli delle precedenti elezioni e con quanto previsto dai sondaggi. I sospetti avanzati si fondano per lo più su metodologie dubbie o errate e su pregiudizi svincolati dalla realtà fattuale.

Il Dipartimento di Stato degli USA estende la sua destabilizzazione nel Golfo

L'amministrazione Obama ha deciso di rinominare l'Iran Democracy Fund. Questo programma, creato da Bush nel 2006 per la "rivoluzione verde", ora sarà chiamato Near...
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