Elezioni iraniane: la tesi dei brogli al vaglio

Alcuni candidati sconfitti alle elezioni presidenziali iraniane hanno denunciato brogli sistematici che avrebbero rovesciato i reali risultati; questa tesi è stata accettata in maniera largamente acritica da gran parte dei media occidentali. In realtà, gli argomenti che la sostengono non sono solidi. Il vantaggio del candidato vincitore sul secondo classificato è enorme e non risultano prove di brogli massicci nei seggi. L'ipotesi che i risultati siano stati riscritti a tavolino in sede di conteggio centrale pare smentita dal riconteggio parziale dei voti. I risultati ufficiali sono verosimili e dunque credibili: essi sono in linea con quelli delle precedenti elezioni e con quanto previsto dai sondaggi. I sospetti avanzati si fondano per lo più su metodologie dubbie o errate e su pregiudizi svincolati dalla realtà fattuale.

Attentato Kabul: generale Mini, "Strategia Nato fallimentare"

ROMA - Il generale Fabio Mini ha commentato la situazione attuale in Afghanistan e ha affermato che: "In Afghanistan non e' necessaria tanto una...

60° anniversario della fondazione della Nuova Cina

Cina. Festa nazionale: le parate sono un'opera congiunta Il comandante generale delle parate per festeggiare il 60° anniversario della fondazione della nuova Cina Fang Fenghui...

11 Settembre: gli statunitensi prigionieri delle loro menzogne

Otto anni dopo gli attentati dell'11 settembre, Thierry Meyssan, che aveva avviato la sfida globale alla validità della versione di Bush dei fatti, riassume lo stato del dibattito per la nuova rivista russa ‘Odnako’. Il dissidente francese denuncia la "cortina di ferro" che separa a i popoli della NATO dal resto del mondo. Sottoposti a un bombardamento mediatico, non sono a conoscenza dei dibattiti che si sviluppano fuori dall'Occidente e continuano a credere che la sfida del 11 settembre è limitata a pochi gruppi di attivisti. Thierry Meyssan si interroga anche sull’ingenuità degli occidentali che credono a uno scenario infantile da fumetti americani, secondo cui venti fanatici avrebbero potuto colpire al cuore il più grande impero militare del mondo.

La Russia, un grande ostacolo sulla strada dell’"American World"

Mentre gli Stati Uniti cercano, dall’11 settembre 2001, di accelerare la trasformazione del mondo a immagine della società democratica e liberale sognata dai loro...

11 Settembre – Intervista a Kurt Sonnenfeld

Come videografo ufficiale del governo USA, Kurt Sonnenfeld fu assegnato alla zona di Ground Zero dopo l’11 settembre 2001 e lì trascorse un mese, registrando 29 cassette: “Ciò che ho visto in certi luoghi e in certi momenti... è abbastanza sconvolgente!”. Non ha mai consegnato quei nastri alle autorità e da allora è stato oggetto di persecuzione. Kurt Sonnenfeld vive in esilio in Argentina, dove ha scritto “El Perseguido” (Il perseguitato). Nel suo libro, pubblicato di recente, racconta la storia del suo incubo senza fine e conficca un altro chiodo nella bara della versione ufficiale governativa degli eventi dell’11/9. Qui sotto pubblichiamo un’intervista esclusiva raccolta da Voltairenet.

Il Dipartimento di Stato degli USA estende la sua destabilizzazione nel Golfo

L'amministrazione Obama ha deciso di rinominare l'Iran Democracy Fund. Questo programma, creato da Bush nel 2006 per la "rivoluzione verde", ora sarà chiamato Near...

Il Venezuela riconosce Abkhazia e Ossezia del Sud

In visita ufficiale a Mosca, il presidente venezuelano Hugo Chavez, Giovedi 10 Settembre, ha riconosciuto l'indipendenza dell’Abkhazia e dell'Ossezia del sud. "Voglio cogliere questa occasione...

Netanyahu è andato in segreto a Mosca per poche ore

Il gabinetto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha riconosciuto che ha visitato segretamente Mosca all'inizio di questa settimana. Inizialmente, l'addetto militare aveva spiegato...

“Spazi metropolitani”: una strategia verso una “governanza mondiale”

I partigiani di una “governanza mondiale” manipolano la classica rivalità tra poteri locali e nazionali per indebolire gli stati nazione. Pierre Hillard denuncia l’agenda nascosta di “città e governi locali uniti”, un’associazione mondiale intercomunale presieduta dal sindaco (PS) di Parigi Bertrand Delanoë assistita del presidente (PS) della regione Île-de-France Jean-Paul Huchon.
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