LA RUSSIA CHIAVE DI VOLTA DEL SISTEMA MULTIPOLARE

Il nuovo sistema multipolare è in fase di consolidamento. I principali attori sono gli USA, la Cina, l’India e la Russia. La Russia, per la sua posizione centrale nella massa eurasiatica, per la sua vasta estensione e per l’attuale orientamento impresso alla politica estera dal tandem Putin-Medvedev, sarà, verosimilmente, la chiave di volta della nuova struttura planetaria. Ma, per adempiere a questa funzione epocale, essa dovrà superare alcuni problemi interni: primi fra tutti, quelli riguardanti la questione demografica e la modernizzazione del Paese, mentre, sul piano internazionale, dovrà consolidare i rapporti con la Cina e l’India, instaurare al più presto una intesa strategica con la Turchia e il Giappone. Soprattutto, dovrà chiarire la propria posizione nel Vicino e Medio Oriente.

LUOGHI SANTI E “STATO ISLAMICO”

Secondo una definizione complessiva che intende sintetizzare quelle fornite dai vari studiosi, la geopolitica può essere considerata come "lo studio delle relazioni internazionali in...

LA SECONDA GUERRA FREDDA

"Guerra fredda" è la formula giornalistica che diventò d'uso corrente nel 1948, con l'inizio del blocco di Berlino, per definire lo stato di guerra...

PAX MEDITERRANEA

 Partire alla scoperta del Mediterraneo – mi disse un giorno Fernand Braudel - è penetrare l’arcaicità di mondi insulari chiusi in se stessi,...

AMERICA INDIOLATINA ED EURASIA: I PILASTRI DEL NUOVO SISTEMA MULTIPOLARE

L’avventurismo statunitense in Georgia e la profonda crisi economico-finanziaria che investe l’intero sistema occidentale hanno definitivamente evidenziato l’incapacità degli Stati Uniti di gestire l’attuale momento storico. I paradigmi interpretativi basati sulle dicotomie est-ovest, nord-sud, centro-periferia non sembrano più essere validi per delineare i prossimi scenari geopolitici. Una lettura continentale e multipolare delle alleanze e delle tensioni fra gli attori globali ci permette di individuare nell’America indiolatina e nell’Eurasia i pilastri del nuovo sistema internazionale.

IL TEMPO DEI CONTINENTI E LA DESTABILIZZAZIONE DEL PIANETA

La riaffermazione della Russia quale attore mondiale, insieme alla poderosa crescita economica dei due colossi eurasiatici, Cina ed India, pare aver definitivamente sancito, nell’ambito...

L’EQUILIBRIO DEL PIANETA PASSA PER LA CINA

La Cina rappresenta il centro di gravità della massa asiatica d’oriente. Tutte le questioni relative all’equilibrio mondiale trovano la loro risposta a Pechino. La...

IL RISVEGLIO DELL’AMERICA INDIOLATINA

Accedere alla bi-oceanità, cioè possedere contemporaneamente una facciata sull’Atlantico ed una sul Pacifico al fine di sfuggire un sicuro accerchiamento, costituisce uno dei principali...

BRICS: I MATTONI DELL’EDIFICIO MULTIPOLARE

Dieci anni fa l’acronimo BRIC entrava nel lessico dell’economia e della finanza internazionali. Da allora la cooperazione tra i Paesi emergenti che tale sigla raggruppa ha assunto un registro sempre più marcatamente geoeconomico e geopolitico. Il consolidamento delle relazioni tra Brasile, Russia, India, Cina e, dal 2010, Sudafrica è stato possibile non solo a causa delle evidenti comuni necessità economiche in materia di modernizzazione e sviluppo – tipiche dei paesi emergenti – ma anche in virtù di una condivisa visione della politica internazionale. Il coordinamento politico sviluppatosi in ambito BRICS nel corso di pochi semestri costituisce un elemento di accelerazione della transizione uni-multipolare.

I COSTRUTTORI DI CARTE OTTRIATE

Lo studio dei rapporti tra la legge fondamentale di uno Stato e la geopolitica è tornato di attualità tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta. In quel periodo (1989 - 1991), coincidente con il collasso del sistema bipolare, gli USA intensificarono il loro ruolo di “costruttori di Nazioni libere”. Proclamatisi “Nation and State Builders”, gli Stati Uniti interferirono nella elaborazione delle Carte fondamentali dei nuovi Stati nazionali, sorti dalla deflagrazione dell’ex blocco sovietico. Tale intromissione non costituì un fatto nuovo nella storia della politica estera statunitense, ma una costante. Una lettura “geopolitica” degli ordinamenti costituzionali ci dimostra che le Carte fondamentali degli Stati non egemoni sono sostanzialmente assimilabili alle Costituzioni ottriate. Nella transizione tra la fase unipolare e il sistema multipolare appare necessaria la formulazione di nuovi paradigmi costituzionali articolati su base continentale.
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