Tiberio Graziani, direttore di “Eurasia”, è stato interpellato dall’agenzia di stampa IRNA. L’intervista, realizzata il 12 novembre u.s., è stata pubblicata (in farsi) nel sito dell’IRNA il 18 novembre, e può essere letta cliccando qui. Segue la trascrizione italiana.
Dopo la risposta positiva dell’Iran ai negoziati con il gruppo 5+1, Hilary Clinton segretario di stato americano ha escluso l’ingresso della Turchia e del Brasile nei negoziati con l’Iran.
Il segretario di stato nordamericano con l’esclusione della Turchia e del Brasile tenta, maldestramente, di isolare l’Iran.
La risposta negativa della signora Clinton è dovuta, oltre che alle pressioni delle lobbies antiraniane, anche alla diminuita fiducia che in questo momento sta attraversando l’amministrazione Obama.
Secondo lei gli Stati Uniti hanno il diritto di determinare il gruppo di negoziatori con altri paesi, e con l’Iran?
Ovviamente no. Gli USA non possono e non devono accampare nessun diritto in materia di relazioni internazionali. Il tempo del cosiddetto “momento unipolare” è terminato. Washington deve prenderne atto. Prima lo farà e meglio sarà per la distensione globale.
I pronunciamenti statunitensi sono lesivi non solo della legittimità dei governi di Teheran, Ankara e Brasilia, ma, soprattutto, della dignità dei popoli iraniano, turco e brasiliano.
Gli Stati Uniti sono il principale attore nella violazione dei diritti umani e del trattato di non proliferazione.Questo paese è il principale produttore delle armi nucleari e il responsabile del massacro di milioni di persone. Secondo lei i paesi e i popoli del mondo devono accettare che questo paese ostacoli il loro diritto di avere energia nucleare civile?
I paesi e i popoli del mondo hanno un compito epocale: quello di ristrutturare un nuovo sistema globale sulla base della pari dignità e autosufficienza. Ciò è oggi possibile grazie al costituendo sistema multipolare o policentrico.
Le nazioni eurasiatiche, principalmente Russia, Cina, India, hanno compreso tutto ciò. I pilastri del nuovo sistema policentrico dovranno essere basati sulle relazioni tra le nuove aggregazioni eurasiatiche e quelle sudamericane.
L’Eurasia e l’America Meridionale potranno costringere gli USA a essere più ragionevoli, a beneficio della sicurezza globale.
Il presidente iraniano Ahmadinejad, mercoledì scorso ha detto: se una mano sincera sarà protesa verso di noi, la stringeremo, ma se la mano si tenderà verso di noi per ingannarci, la tagliamo dal braccio. Lei è d’accordo?
Il presidente Ahmadinejad fa gli interessi del proprio popolo.
I suoi toni sono chiari e determinati. Il suo principale compito sembra essere quello del consolidamento di rapporti internazionali strategici nel quadro della costituzione del nuovo sistema multipolare. È in questo quadro, a mio avviso, che occorre intendere le sue parole.
Ahmdinejad ha anche detto: i negoziati con il 5+1 saranno concentrati sui problemi mondiali. Il popolo iraniano non negozierà i suoi diritti fondamentali con nessuno, i negoziati saranno sulla collaborazione per risolvere i problemi mondiali e sostenere la pace e sicurezza nel mondo a “pari condizioni”.
I diritti nazionali, collettivi, non possono e non devono essere negoziati. La dignità non può essere merce di scambio. Ci si può accordare sul prezzo di una determinata materia prima, su un prodotto, artigianale, industriale, sui servizi offerti – ma certamente non si può negoziare sul destino di un popolo; la N.Y. Stock Exchange dei Popoli esiste solo nelle menti degli strateghi di Washington.
Secondo lei l’iniziativa della Clinton, non è forse una chiara violazione delle “pari condizioni” nel mondo? Gli USA, col loro doppio standard, intendono veramente risolvere i problemi mondiali?
Giacché l’iniziativa della Clinton è coerente con l’espansionismo statunitense, ne consegue che essa è una violazione del principio della pari dignità. Gli USA intendono dominare l’intero globo; si ritengono la “Nazione necessaria”. Tendono a risolvere i problemi globali a proprio esclusivo beneficio e a spese degli altri.
Turchia e Venezuela sono membri della comunità internazionale e l’Iran ha firmato il trattato di Teheran con questi paesi mentre il gruppo 5+1 è solo una parte della comunità internazionale. Perché gli USA escludono questi due paesi dal negoziato con Iran?
Il motivo è dovuto soprattutto al fatto che questi due paesi cercano la propria autonomia politica dagli USA.
La Turchia di Erdogan è un paese NATO che sta uscendo dall’orbita statunitense. Il Venezuela di Chavez è un paese che sta consolidando la propria autonomia nell’ex “cortile di casa” degli USA.
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