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XIX – La Russia e il sistema multipolare

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Data la sua posizione centrale nel Continente eurasiatico, data la sua vasta estensione e l’orientamento della sua politica estera, la Russia sarà verosimilmente la chiave di volta della nuova struttura planetaria. Per adempiere a questa funzione epocale, essa dovrà risolvere alcuni problemi interni, mentre sul piano internazionale dovrà consolidare i rapporti con Cina e India ed instaurare un’intesa strategica con Turchia e Giappone.

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Descrizione

DOSSARIO: LA RUSSIA E IL SISTEMA MULTIPOLARE

Il conflitto tra Palestina e Israele svolge un ruolo strategico nel “Più grande Medio Oriente”. Per l’amministrazione di Obama il progresso in questa direzione è uno degli obiettivi prioritari. La presenza futura di Mosca in questa regione dipende dal ruolo che quest’ultima svolgerà in risoluzione del conflitto.

Si tratta di concentrare gli sforzi del popolo russo nell’esecuzione di un progetto socioeconomico specifico, ispirato da una “terza via” eurasiatica, oltre il piano socialista ed il liberalismo del mercato. In altre parole, per la Russia del XXI secolo la vera sfida è la costruzione di un modello alternativo di civiltà.

Le relazioni tra la Russia e la Persia iniziarono ufficialmente sotto la dinastia safavide, nel 1592. L’articolo ripercorre i rapporti tra i due Paesi, fino alla partecipazione di Gazprom al progetto del gasdotto Iran-Pakistan-India.

Oltre a un analisi dell’episodio bellico, l’articolo contiene una rassegna degli equipaggiamenti militari consegnati alla Georgia nel periodo 2000-2008.

Dopo il superamento della tragica fase di dissoluzione del modo di riproduzione sovietico, la Russia è tornata sulla scena internazionale con rinvigorite aspirazioni egemoniche, avendo altresì messo fine alla maggior parte dei guasti accumulati a partire dai primi anni Novanta.

Le crisi del Kosovo e della Georgia rivelano la persistente attualità di temi e dinamiche classiche nel panorama delle relazioni internazionali: la sovranità, l’indipendenza, l’autodeterminazione, la secessione, la guerra.

Le pianure dell’Ucraina, fertili e ricche di minerali, sono prive di barriere naturali e si trovano ad un passaggio tra l’oriente e l’occidente e tra il nord e il sud del mondo. Per secoli hanno attratto popoli stranieri, commercianti ed invasori ed hanno fatto dell’Ucraina un Paese che ha ereditato dalla storia una pluralità di identità, gruppi etnici, religioni e lingue.

Dopo la chiusura del poligono nucleare di Semipalatinsk e lo scioglimento dell’Unione Sovietica, la Repubblica del Kazakhstan ha attraversato difficili momenti interni a causa dell’apertura della propria economia al mercato e della instabile situazione civile dovuta alla precarietà sociale, determinata anche dalla presenza di una moltitudine di etnie.

Uno dei maggiori specialisti dei “conflitti congelati”, Florent Parmentier, definisce la Transnistria come uno “Stato di fatto, nonostante l’assenza di riconoscimento internazionale, le minacce costanti…”, giudizio condiviso anche dall’analista statunitense Dov Lynch, secondo il quale ormai la Transnistria “possiede tutti gli attributi della sovranità”.

CONTINENTI

Continuazione di un articolo del quale è apparsa la prima parte sul n. 3/2008 di “Eurasia”.

Lo stretto vincolo che lega tra loro la Cina e la Corea è dovuto ad una relazione simbiotica maturata nel corso dei secoli e caratterizzata da un ruolo predominante della Cina. Che cosa succederà in futuro tra la Cina e la Corea del Nord dipende sostanzialmente dal cambiamento degl’interessi cinesi, che, a loro volta, potrebbe essere influenzato dalle possibili riforme nordcoreane e, soprattutto, dal completo disarmo nucleare di Pyongyang.

L’origine delle relazioni tra l’Unione Europea e l’America latina. La dimensione politica dell’associazione strategica tra l’Unione Europea e l’America latina e i Caraibi: i vertici dei Capi di Stato e di governo e il dialogo interparlamentare. La cooperazione europea in America latina: basi giuridiche, obiettivi e strumenti. Prospettive future.

Parlare oggi di un processo di integrazione mediterranea sembrerebbe, nel migliore dei casi, una dolce utopia, riecheggiante la fase di più sostanziosa unificazione, di respiro secolare, realizzata sotto le insegne dell’Impero romano: quella che affiora nell’evocazione, ormai del tutto retorica, del “mare nostrum”.

Al pari del padre, Albrecht Haushofer si interessò alla geografia, arrivando a considerazioni geopolitiche che secondo alcuni indicavano capacità speculative decisamente superiori a quelle del generale.

Il G20 del 1 e 2 aprile 2009, ufficialmente incentrato sulla lotta alla frode fiscale, ha di fatto dato luogo ad un profondo mutamento del sistema finanziario internazionale. Ma più che una ristrutturazione a livello mondiale, bisogna parlare di un cambiamento dei rapporti di forza tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea per quanto riguarda il controllo dei capitali offshore, che sono direttamente collocati sul mercato mondiale.

A trent’anni di distanza dalla Rivoluzione islamica in Iran, è possibile cogliere appieno l’importanza ed il significato che quella rivoluzione ha avuto, non solo per l’Iran o per la comunità sciita, ma per l’intero Vicino Oriente e forse per tutto l’assetto geopolitico globale.

INTERVISTE

Tiberio Graziani e Daniele Scalea, Intervista a Dmitrij Olegovič Rogozin, ambasciatore della Federazione Russa presso la NATO

Claudio Mutti, Intervista a Tariq Ramadan, islamologo, Università di Oxford

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