Federico Dal Cortivo ha intervistato per “Eurasia” il dott. Mohammad Amer, palestinese di Ramallah in Cisgiordania, dove presta servizio presso gli ospedali di Ramallah e Gerico. Il dott. Mohammad Amer è membro della Mezzaluna Rossa palestinese.

Dove ha svolto i suoi studi e quale è l’attività che attualmente svolge come sanitario in Cisgiordania?

Sono medico palestinese nato a Ramallah in Cisgiordania rifugiato da Lod vicino Jaffa nel 1948. Ho studiato dalle elementari fino alle medie superiori sempre a Ramallah e dopo aver finito il liceo scientifico sono partito per l’Italia per studiare. Mi sono laureato in medicina e chirurgia all’ Università degli studi di Perugia e appena laureato sono tornato in Patria, dove ho prestato servizio con la Mezza Luna Rossa palestinese, in cliniche private e ultimamente in ospedali statali.

In campo politico lei è un attivista della causa palestinese?

Sono un attivista per la pace.

Veniamo alla situazione odierna in Palestina. Per prima cosa ci parli della Cisgiordania, delle difficoltà nel campo medico e della convivenza con l’IDF e i coloni ebrei.

La situazione sanitaria in Cisgiordania è molto critica. C’è mancanza del personale sanitario, di strutture e di medicinali. Noi del personale sanitario siamo alla mercè delle forze di occupazione israeliane e dei coloni, questi ultimi ben armati. Siamo costantemente in pericolo ed impieghiamo molto tempo per andare al lavoro, a causa dei numerosi posti di blocco dell’IDF. Qualche volta ci vogliono cinque o sei ore per arrivare agli ospedali, dove capita che anche i pazienti vengano arrestati. A causa di questi ritardi ci sono stati ultimamente 37 casi di donne che hanno abortito durante i controlli. Le nostre ambulanze palestinesi sono sotto il tiro dei soldati israeliani, ma anche delle armi dei coloni.

Nonostante la censura imposta dall’Occidente, da Gaza giungono immagini drammatiche che riguardano soprattutto i civili. Ci può dire, in base alle sue fonti ed alle sue esperienze, in che situazione igienico-sanitaria si trova la popolazione? È stato usato il “fosforo bianco” contro i civili?

Per Gaza è un’altra storia. Lì sono ben 33 gli ospedali finora distrutti o danneggiati, 117 le ambulanze distrutte, 470 i martiri del personale sanitario, 2700 i feriti del personale sanitario, 2890 gli arrestati dalle forze di occupazione. In Gaza non c’è più acqua potabile, né carburante né medicine né ossigeno e né luce. Non c’è vita, perché due terzi delle abitazioni sono state distrutte, 1.800.000 sono gli sfollati senza tetto e ben 600.000 i contagiati da malattie infettive, come epatite, polmonite gastroenterite e da malattie della pelle a causa della malnutrizione.

Chi non muore per colpa dei bombardamenti israeliani, muore di fame. La situazione sanitaria è terribile: 45.000 martiri, tra cui ben 20.000 bambini, 15.000 donne, 35.000 orfani e 10.000 malati di cancro privi di cure. I feriti sono quasi 85.000 e numerosi sono gli amputati. Sono circa 53.000 le donne palestinesi gravide senza più cure e 57.000 i neonati che rischiano di morire per mancanza di latte. Tantissimi i medici tra i martiri.

Sì, è vero: a Gaza gli israeliani hanno usato il fosforo bianco, il cui uso è consentito dalle convenzioni internazionali solo a scopo illuminante o per nascondere le proprie truppe. Il fosforo bianco sta causando severe ustioni. Infine, cosa non nota in Occidente, le truppe di Tel Aviv usano i Palestinesi come scudi umani.

Infine vorremmo un suo breve giudizio sulle possibili soluzioni a questo conflitto che sembra infinito. C’è chi parla di Stato Palestinese, chi di due Stati per due popoli e chi invece auspica uno Stato binazionale con ebrei e palestinesi assieme. Lei che ne pensa?

Israele non vuole la pace né la soluzione dei due Stati, Israele vuole la “Grande Israele dal Nilo all’Eufrate”. La bandiera ebraica ha due linee azzurre con al centro la stella di David: queste linee sono i due grandi fiumi. Da 76 anni vengono ignorate tutte le Risoluzioni delle Nazioni Unite, perché Israele è sopra la legge e gli ebrei e i sionisti comandano in USA e chi comanda negli Stati Uniti comanda il mondo.

Se l‘ingiustizia diventa legge, la nostra Resistenza diventa un dovere. Sì, certo, vogliamo due Stati e due popoli Ma Israele nega tutto ciò, non vuole la pace. Ultimamente lo Stato ebraico non ha accettato la proposta di pace di Egitto e Qatar per una tregua e il cessate il fuoco, cosa che invece Hamas ha accettato e confermato.


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Giornalista pubblicista, già direttore della testata italiasociale.net. Come inviato di “Rinascita” ha partecipato nel 2011 a Teheran alla II Conferenza Internazionale su Disarmo, Non Proliferazione Nucleare e Armi Distruttive di Massa organizzata dall’Istituto di Studi Politici e Internazionali di Teheran. Ha collaborato con la radio di Stato iraniana Irib e con l’agenzia di stampa Irna.