La Commissione Europea ha adottato una nuova disciplina sul finanziamento pubblico nel campo della protezione ambientale e dell’energia. La disposizione entrerà in vigore il primo luglio ed avrà validità fino al 2020. Le linee guida aiuteranno gli stati membri a raggiungere i loro obiettivi climatici per il 2020, promuovendo nel lungo periodo un processo che porti al sostentamento delle fonti rinnovabili attraverso il solo mercato e non più con aiuti statali, in quanto questi determinano naturalmente delle distorsioni del mercato. Nel documento della Commissione vi sono anche incluse delle misure per le infrastrutture energetiche per rafforzare il mercato interno dell’energia e la sicurezza delle forniture.
Questo nuovo documento della Commissione si fonda sulle linee guida del 2008 relative ai finanziamenti statali sulla protezione ambientale, che si basavano su 12 aree diverse di possibili aiuti statali. Nei sei anni di applicazione di questa disciplina la maggior parte dei finanziamenti sono stati usati per supportare le energie rinnovabili, molti aiuti statali però sono stati utilizzati per scopi che eccedevano quelli presenti nelle linee guida (come ad esempio il sostegno delle infrastrutture energetiche e la sicurezza sulle forniture). Questa ultima linea guida quindi vuole rispondere a questa lacuna legislativa, includendo le tematiche che non erano presenti nel precedente testo. La recente disciplina è stata elaborata dopo 3 incontri tra stati membri e le parti interessate, iniziati a luglio 2012. Il documento finale che è stato adottato si inserisce nella “Agenda sulla Modernizzazione degli Aiuti di Stato” da parte della Commissione.
La sensibile crescita delle energie rinnovabili negli ultimi anni, parzialmente agevolata dagli aiuti pubblici, ha aiutato al raggiungimento di obiettivi ambientali ma ha anche determinato delle gravi distorsioni del mercato, causando alti costi per i consumatori. Partendo da queste riflessioni la Commissione ha elaborato un testo in cui una delle principali caratteristiche è quella dell’integrazione delle energie rinnovabili nel mercato. Sulla base di questa decisione è richiesto quindi agli stati un nuovo criterio, più competitivo, nel processo di definizione dei finanziamenti pubblici. Un secondo fine della disciplina è promuovere la competitività dell’ industria europea: i costi richiesti per finanziare le energie rinnovabili rappresentano una spesa in aumento per i conti delle industrie e costituiscono ormai un onere molto rilevante, in particolare per quelle che hanno una forte concorrenza a livello internazionale. La nuova formazione si propone quindi di diminuire questo gravoso onere per le imprese europee. Uno dei risultati che si vuole raggiungere con il nuovo documento, inoltre, è incentivare le infrastrutture energetiche transnazionali, per rafforzare il mercato dell’energia europeo, con particolare attenzione alle regioni meno sviluppate. In generale, considerando la disciplina nel suo insieme, la Commissione ha voluto semplificare le procedure per erogare degli aiuti, per questo motivo non sarà più necessaria una preventiva approvazione da parte dell’istituzione europea.
Commentando in generale questa nuova linea guida, il Commissario Europeo per la Concorrenza Joaquín Almunia ha dichiarato che “è ora che le energie rinnovabili entrino nel mercato. Le nuove linee guida devono garantire un quadro per sviluppare delle misure di supporto pubblico più efficienti, che riflettano la realtà del mercato, in un approccio concreto e graduale. L’Europa deve unire le sue ambizioni in campo energetico ed ambientale con i costi più bassi possibile per i contribuenti, e senza determinare delle distorsioni del mercato per quello che riguarda la concorrenza. Questo determinerà un costo dell’energia minore per i cittadini e le imprese”.


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