Invasione, invasione. Che il presidente della Georgia, Mikheil Saakashvili, invochi il pericolo di un’invasione non ci sorprende. Quando si è in difficoltà politiche, il richiamo al nemico esterno è d’obbligo. Ma questa è una nuova arma che non avevamo ancora visto. Mandare nell’ora di punta una falsa edizione straordinaria di 30 minuti (!) in cui si dà notizia dell’arrivo dei russi e che il presidente è stato ucciso e al suo posto è stato messo (dai russi ovviamente) il leader dell’opposizione.

Il panico ha trapassato la pelle dei georgiani, e qualcuno ce l’ha rimessa: attacco cardiaco. Poi la smentita. Ma non è bastata per calmare gli infuriati georgiani che sono andati sotto la sede della televisione a chiedere ragione: con la coda fra le gambe i giornalisti hanno dovuto chiedere scusa. Ma non ha chiesto scusa il loro “mandante”, lo stesso che nell’agosto del 2008 ha ordinato alle sue truppe in diretta TV, con la bandiera dell’Unione Europea alle spalle, di invadere l’Ossetia del Sud. Per poi, ventiquattr’ore dopo, quando le cose si stavano mettendo male, dichiararsi vittima dei russi.

Possiamo capire quando ci si inventa dai microfoni di una radio lo sbarco degli extraterrestri, qualcuno ci crede, ma i più rimangono scettici… un esperimento sui riflessi condizionati della massa. Ma qui è ben altro! E’ la Follia. Ma tutt’altro che improvvisata e sprovveduta. E’ una dimostrazione di forza spudorata e sfacciata contro tutti. Contro la Russia e contro i georgiani, il suo stesso popolo al quale Saakashvili può far sorbire la qualunque. Perché? Perché sa che con lui ci sono ben altre forze che non alzeranno un dito contro lo “stupro” mediatico perpetrato. Anzi gli esperti chirurghi delle manipolazioni mediatiche glielo avranno suggerito loro stessi. L’ultimo stadio dell’eugenetica televisiva. Follia.


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