Malgrado le ripetute smentite e censure dei governi e dei militari della NATO, contro la Jugoslavia nel 1999 furono condotti bombardamenti contrari al diritto internazionale, colpendo intenzionalmente la popolazione civile e l’ambiente con agenti nocivi i cui effetti perdurano negli anni. Tra essi il più noto ed utilizzato è l’uranio impoverito, contenuto nei proiettili. Ricerche scientifiche e statistiche raccolte sul campo, sia tra i civili sia tra i soldati occupanti, dimostrano come l’uranio impoverito provochi brusche impennate nell’incidenza di tumori maligni, malattie genetiche e malformazioni congenite. Il suo effetto nocivo non rimane confinato alla sola zona bombardata, ma tramite i venti e le piogge s’estende alle regioni circostanti, anche a grandi distanze.

ERRATA CORRIGE: Nella precedente versione del presente Rapporto era stata attribuita al prof. Alessandro Massimo Gianni una frase in cui il diretto interessato non si è riconosciuto. Avendo ricevuto la sua smentita, l’erronea citazione è stata rimossa. Ci scusiamo col prof. Gianni e con i lettori per l’errore commesso in buona fede

Titolo: I doni avvelenati dell’Angelo misericordioso. I doni avvelenati dell’aggressione NATO alla Serbia
Autori: Dragan Mraovic
Numero rapporto: 3
Data di pubblicazione: 19 novembre 2009 (prima versione: 17 novembre 2009)
Leggi il Rapporto pdf (0,8 MB)


Questo articolo è coperto da ©Copyright, per cui ne è vietata la riproduzione parziale o integrale. Per maggiori informazioni sull'informativa in relazione al diritto d'autore del sito visita Questa pagina.