UPI 23 ottobre 2009 – Mentre gli Stati Uniti e i loro alleati contrattano con l’Iran sul suo programma nucleare, Mosca ha alimentato il disagio occidentale con i suoi legami militari con Teheran, impegnandosi a continuare a vendere armi alla Repubblica islamica. Ciò ha sollevato la speculazione che potrebbe spazzare via le accese obiezioni degli Stati Uniti e d’Israele che l’offerta all’Iran degli avanzata missili superficie-aria S-300PMU, può aumentarne notevolmente le difese contro le incursioni aeree.

I russi, che hanno respinto la proposta di irrogazione delle sanzioni economiche contro l’Iran, definendole “controproducenti”, stanno mantenendo le acque torbide, con dichiarazioni contraddittorie e ambigue per quanto riguarda gli S-300.

L’agenzia di stampa russa Interfax, citando una fonte del governo russo, ha riferito che Tehran non ha ancora versato a Mosca i soldi per un contratto del 2005 del valore di 800 milioni, perché Mosca non ha ancora dato la sua approvazione finale all’accordo.

“Il contratto è stato congelato a tempo indeterminato a causa di una serie di circostanze. Subito dopo è stato firmato”, avrebbe detto la fonte. “Molto dipende da una serie di circostanze politiche sul presente contratto, che ha cessato di essere semplicemente un affare commerciale.” Tuttavia, il giorno seguente, il servizio federale russo per la cooperazione tecnica e militare ha dichiarato: “La Federazione russa attua i piani ulteriori della cooperazione tecnico-militare con la Repubblica islamica dell’Iran, in stretta conformità con la normativa vigente e i suoi obblighi internazionali.”

Secondo Interfax, se la vendita ottiene l’approvazione finale da parte del Cremlino, la consegna può iniziare immediatamente, visto che i missili sono stati preparati per la spedizione nei depositi del Ministero della Difesa. L’accordo prevede cinque batterie di missili S-300PMU1 – 40-60 lanciatori ciascuna con quattro tubi lanciamissili, con radar e unità di controllo del tiro. Secondo l’Eurasia Daily Monitor pubblicato dalla Jamestown Foundation, un think tank di Washington, tutti i missili destinati all’Iran sono stati tratti dall’arsenale del Ministero della Difesa.
Intanto, il Cremlino non fa capire agli statunitensi e ai loro alleati israeliani ciò che farà. La RIA-Novosti, citando un non identificato funzionario del ministero della Difesa afferma che, poiché gli S-300 sono “armi da difesa”, Mosca non aveva alcun obbligo internazionale a sospendere il contratto. Ha affermato che la Russia avrebbe subito gravi perdite finanziarie se decideva di far saltare il contratto degli S-300.

L’analista militare russo Konstantin Makiyenko, ha detto che rinnegare il costoso contratto di Mosca, avrebbe subito la perdita di circa 1 miliardo di dollari in profitti, più 300/400 milioni di dollari in multe e sanzioni. Tuttavia, è stato ampiamente riportato che l’Arabia Saudita ha offerto di acquistare armi dalla la Russia per un valore di circa 2,8 miliardi dollari, se Mosca annulla la vendita degli S-300 e altri avanzati sistemi di armamenti all’Iran.

La Russia ha da tempo deciso di entrare altamente remunerativo mercato delle armi del golfo, ma ha anche sviluppato legami stretti con la difesa della Repubblica islamica, dove si sta costruendo un reattore nucleare nei pressi del porto settentrionale nel Golfo di Bushehr.
L’S-300PMU1, designazione NATO SA-20 Gargoyle, è un sistema mobile progettato per abbattere velivoli e missili da crociera fino a una gittata a 75 miglia. E’ apparentemente immune da jamming elettronico e può colpire obiettivi multipli contemporaneamente. L’ultima versione, l’S-300PMU2 Favorit, ha una gittata di 120 miglia. La famiglia degli S-300 è considerata uno dei più efficaci sistemi di difesa aera del mondo, paragonabile a quella del sistema MIM-104 Patriot degli Stati Uniti. Esperti militari occidentali dicono che l’S-300, che operano accanto al sistema di difesa aerea a breve raggio Tor-M1, già fornito all’Iran dalla Russia, l’Iran avrebbe reso gli impianti nucleari virtualmente immuni dagli attacchi aerei e missilistici di Stati Uniti o di Israele, o per lo almeno estremamente costosi per qualsiasi malintenzionato.

Senza l’S-300PMU1, l’Iran non ha una efficace difesa aerea per la propria infrastruttura nucleare, in modo presumibile, Tehran farebbe di tutto per mettere le mani su questi missili.

Traduzione di Alessandro Lattanzio
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