Questo saggio di William Bavone costituisce una dettagliata riflessione sulle prospettive di sviluppo politico ed economico che scaturirebbero da un incontro proficuo e paritario tra l’Europa e la “sponda Sud” del Mar Mediterraneo, culla delle antiche civiltà che hanno forgiato la cultura europea.

L’approccio dell’autore è quello dell’economista, che si cimenta nel tentativo di individuare le potenzialità intrinseche (demografiche, economiche, geografiche, geopolitiche, ecc.) della regione mediterranea, ponendo sotto la lente d’ingrandimento lo stato dell’agricoltura e del settore industriale, e allo stesso tempo sottolineando l’importanza di ammodernare e potenziare le infrastrutture, necessarie per garantire lo sviluppo areale.

Bavone si mostra decisamente critico nei confronti dell’Unione Europea, costituita in gran parte da contabili legati a doppio filo agli Stati Uniti, capaci unicamente di accodarsi alle direttive di Washington anche se ciò – come accade quasi sempre – equivale ad andare contro gli interessi dell’Europa stessa. Per dimostrare questa tesi, l’autore si sofferma abbondantemente sulle cosiddette “primavere arabe” e sull’atteggiamento (a dir poco) inadeguato tenuto da tutti i Paesi europei, i quali, intravedendo una presunta “pulsione democratica” alla base di tutte le rivolte, hanno finito per allinearsi sulle posizioni francesi e britanniche appoggiando l’aggressione alla Libia, che ha prodotto il caos in tutto il nord-Africa (e anche nel Sahel) e determinato il netto ridimensionamento della presenza italiana nell’ex colonia.

Mostrando una notevole dose di disincanto, Bavone è giunto a proporre un paragone tra le rivolte che hanno scosso il mondo arabo e le dinamiche che portarono all’unità d’Italia descritte all’interno de “Il Gattopardo”; in entrambi i casi si sarebbe trattato di cambiamenti di facciata promossi per garantire la permanenza dello status  quo.  «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi», afferma il Principe di Salina nel capolavoro di Giuseppe Tomasi da Lampedusa. Il lettore , che stabilirà se la diagnosi di Bavone sia più o meno corretta, non potrà esimersi dall’apprezzare il carattere multidisciplinare (imprescindibile per chiunque intenda approcciare a questioni di rilevanza geopolitica) del lavoro di analisi e di approfondimento offerto dall’autore, corredato da tre interessantissimi saggi introduttivi a firma di Bruno Amoroso, Vincenzo Mungo e Alberto Hutschenreuter.

 

 

*Le rivolte gattopardiane. Analisi e prospettive del bacino del Mediterraneo, Anteo Edizioni, Cavriago (RE) 2012. 

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