Fonte: Strategic Culture Foundation
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23/08/2010

Il vertice di Sochi del 18-19 agosto, cui hanno partecipato i leader di Russia, Pakistan, Afghanistan e Tajikistan – il secondo dall’incontro di Dushanbe del luglio 2009 – ha mostrato che questo formato aiuta, in effetti, ad affrontare i problemi geopolitici dell’Asia centrale e a rafforzare la pace e la sicurezza nella regione.

L’ordine del giorno di Sochi era sovrastata dalla lotta contro il traffico di droga e il terrorismo e dalla cooperazione economica tra i paesi della regione. La tragica situazione in Pakistan, paese in cui un diluvio senza precedenti ha provocato un disastro nazionale, ha attirato l’attenzione particolare del vertice. I leader dei quattro paesi hanno, inoltre, discusso gli sforzi congiunti antinarcotici e le prospettive per stabilizzare l’Afghanistan – in particolare la sua zona di confine adiacente al Pakistan – e la zona tribale del Pakistan della provincia del Khyber Pakhtunkhwa (precedentemente conosciuta come North-West Frontier Province).

Il presidente russo Dmitrij Medvedev e il suo omologo pakistano Asif Ali Zardari, hanno confermato, in un incontro bilaterale nel corso del vertice, che i due paesi sono interessati a una maggiore cooperazione nell’economia e nella politica internazionale. In apertura della riunione, i Presidenti si sono scambiate le condoglianze poiché la Russia aveva di recente affrontato una siccità e degli incendi boschivi insolitamente intensi, e il Pakistan ha subito un’alluvione devastante. A causa della critica situazione in Pakistan, il presidente Zardari ha dovuto lasciare il vertice diverse ore prima, invece di restare per due giorni, come precedentemente previsto. Sottolineando che la Russia è alla ricerca di una più stretta partnership economica con il Pakistan, il presidente Medvedev ha espresso rammarico per il poco era stato fatto finora, e sperava che la collaborazione si sviluppi con maggior dinamismo nel prossimo futuro.

Il Pakistan colpito dal diluvio è guardato con compassione in tutto il mondo. Le conseguenze socio-economiche della catastrofe si diffondono oltre i confini del Pakistan e colpiscono l’intera Asia centrale. Stando alle stime attuali, circa 20 milioni sono le persone colpite dalla catastrofe, che ha provocato quasi 1.700 morti e 2.090 feriti e ricoverati in ospedale. L’alluvione in Pakistan ha distrutto 576.000 abitazioni e il paese è stato costretto a creare 1.520 campi provvisori, ma un gran numero di persone ancora non ha rifugio e deve sopravvivere con piccoli pezzi di terra non allagati. Al momento, il Pakistan sta affrontando le minacce di carestie ed epidemie. Il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon, ha descritto la situazione nel paese terribile e straziante. Ha detto che non aveva mai visto una catastrofe naturale di tali proporzioni, e ha chiesto più rapidi aiuti internazionali.

Anche se la maggior parte dei paesi e delle organizzazioni internazionali hanno già risposto alla richiesta di aiuto del Pakistan, al momento l’assistenza internazionale potrebbe essere ancora più estesa. L’Asian Development Bank prevede di estendere un prestito di emergenza di 2 miliardi al Pakistan, la Banca Mondiale ha già dato al paese 900 milioni di dollari, e l’ONU intende fornirne 460 milioni, di cui 272 milioni sono già stati consegnati. L’Arabia Saudita e l’Organizzazione della Conferenza Islamica si sono impegnate per 70 e 11 milioni rispettivamente, (l’ultima è l’assegnazione dei fondi attraverso la Islamic Development Bank). La Russia ha anche assunto un ruolo attivo nella campagna di aiuti – alcuni aerei Il-76 del ministero russo per le situazioni di emergenza, hanno già sbarcato aiuti umanitari in Pakistan.

Per quanto riguarda l’attuale stato delle relazioni economiche tra la Russia e il Pakistan, è vero che lascia molto a desiderare, e i presidenti dei Paesi, hanno dovuto ammettere a Sochi che nessun progresso è stato fatto. Il fatturato del commercio tra la Russia e il Pakistan a malapena ha superato la soglia dei 400 milioni di dollari (in netto contrasto, il fatturato del commercio del Pakistan con l’India – il paese che Islamabad chiaramente non può contare tra i suoi amici – ha superato la quota dei 2 miliardi, e continua a registrare una crescita costante). E’ un risultato serio del vertice di Sochi, che – come i leader della Russia e del Pakistan hanno deciso – la Commissione Inter-governativa sulla Cooperazione Bilaterale, istituita da diversi anni, finalmente terrà la sua prima conferenza operativa, nel mese di settembre, dopo un lungo periodo di inattività. Il Presidente Medvedev ha espresso l’interesse della Russia nel partecipare con 7,6 miliardi di dollari, alla costruzione del progettato gasdotto Iran-Pakistan-India (il gasdotto si estenderà per oltre 1.000 km) e per aiutare l’aggiornamento dell’impianto metallurgico del Pakistan, che Karachi ha costruito nel 1985 con l’assistenza sovietica (la capacità dell’impianto, attualmente supera 1,1 milioni di tonnellate di acciaio l’anno, e dovrebbe raggiungere 1,5 milioni di tonnellate e dopo la prima fase di aggiornamento, e 3 milioni di tonnellate, dopo la seconda fase di aggiornamento). Russia e Pakistan prenderanno anche in considerazione le opportunità esistenti per la cooperazione nel trasporto ferroviario e nel settore energetico. Il presidente russo ha suggerito che un maggior numero di studenti pakistani chiedano l’ammissione alle università russe. Con una significativa iniziativa, le banche russe probabilmente apriranno divisioni in Pakistan, per servizi operazioni import-export. il ministro degli esteri della Russia, S. Lavrov, ha detto ai media che la cooperazione economica dovrebbe essere il motore delle relazioni tra la Russia e il Pakistan.

Il presidente Zardari ha invitato la Russia a investire nel settore energetico pakistano, nell’industria delle montagne e nella produzione di infrastrutture. Si è convenuto che il Presidente Medvedev si recherà in visita in Pakistan, e il presidente Zardari ha sottolineato che una superpotenza come la Russia sta giocando un ruolo importante nel mantenimento della stabilità in Asia centrale e meridionale.

Questa non è la prima volta che viene invitato un leader russo in Pakistan – finora le visite da parte di funzionari russi di rango inferiore hanno prodotto risultati minimi. Quale potrebbe essere la spiegazione dietro la stagnazione? Ho passato anni alla ricerca di una risposta come studioso professionalmente interessato al Pakistan. La Russia può divenire un osservatore delle organizzazioni internazionali in cui il Pakistan è presente? In passato, la Russia ha sostenuto con successo l’offerta del Pakistan di aderire alla Shanghai Cooperation Organization in qualità di osservatore. Il Pakistan ha assistito la Russia nell’adesione all’Organizzazione della Conferenza Islamica, dove la Russia ha attualmente il ruolo di osservatore.

Dal punto di vista dello sviluppo delle relazioni tra la Russia e il Pakistan, sarebbe utile per Mosca ottenere l’adesione in gruppi come il SAARC (South Asian Association of Regional Cooperation) e gli Amici del Pakistan Democratico (che attualmente comprende Australia, Gran Bretagna, Italia, Canada, Cina, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Stati Uniti, Turchia, Francia, Giappone, e rappresentanti delle Nazioni Unite e dell’UE).

Al momento il Pakistan è guidato da un nuovo Presidente civile e da un nuovo governo, ribadisce il proprio impegno allo sviluppo delle relazioni economiche e politiche con la Russia, e anche l’apertura di negoziati con Mosca sul commercio delle armi. In qualche modo, Mosca sembra evitare provvedimenti pratici e limita alla routine il suo coinvolgimento in pacate discussioni improduttive. Occorre rendersi conto che la preoccupazione per il potenziale malcontento a Delhi, che senza dubbio avrebbe reagito negativamente al riavvicinamento della Russia al Pakistan, riflette una visione politica obsoleta. Per anni l’India non ha considerato la Russia quale il numero uno dei partner in molti ambiti; il suo accordo del 2010 sull’energia nucleare con gli Stati Uniti e il Canada, e le massicce acquisizioni d’elettronica militare israeliana, ne esemplificano la tendenza. Per la Russia, ignorare il Pakistan – il paese con la popolazione di 175.000.000 situato in una regione strategica e vicino a Afghanistan, India e Cina – è stata una strategia mal concepita. Inoltre, la propensione di Delhi nel normalizzare i rapporti con Islamabad, s’è dimostrata chiaramente durante i colloqui tra il i ministri degli esteri indiano e del Pakistan, il 15 luglio, dovrebbe essere presa in considerazione. Oggi, ampie opportunità sono a disposizione della promozione dello sviluppo economico – e anche politica – delle relazioni tra la Russia e il Pakistan.

Sergei Kamenev è il direttore del settore Pakistan dell’Istituto di Studi Orientali dell’Accademia Russa delle Scienze.

Traduzione di Alessandro Lattanzio
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