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Parola chiave: hosni mubarak

Il ruolo dei movimenti sociali nello scoppio della “Primavera egiziana”

Le “rivolte” del mondo arabo e quella in Egitto in particolare hanno colto di sorpresa molti osservatori e politologi occidentali. Per anni, la stabilità del Paese, nella quale Stati Uniti e Unione Europea avevano investito ingenti somme e dalla quale dipende la loro capacità di realizzare politiche utili alle strategie occidentali nell’area, non era mai stata messa in dubbio. Gli eventi che hanno dato avvio, il 25 gennaio 2011, alla “rivoluzione egiziana” non solo hanno rivelato ancora una volta la contraddizione esistente tra l’interesse occidentale per la democratizzazione dei regimi arabi e l’interesse alla loro stabilità, ma hanno anche dimostrato che il regime egiziano era molto più fragile di quanto alcuni studiosi occidentali potessero immaginare.

Rivoluzione? Cosa (non) cambia in Egitto

In Egitto non si è, almeno per ora, assistito ad una rivoluzione, bensì ad un colpo di Stato militare. Gli USA non sono usciti sconfitti, perché hanno giocato su più tavoli, sostenendo tuttele forze in campo in Egitto. L'incognita dei Fratelli Musulmani e lo "scenario turco".

Washington affronta le rivolte arabe: sacrificare i Dittatori per salvare lo Stato

Questo saggio considera le ragioni che stanno dietro all’esitazione di Obama, quando è evidente che Mubarak ha terminato il suo ruolo di strumento utile per gli Stati Uniti e la sua destituzione sembrerebbe approvata da tutti, eccetto da Israele.

Egitto. L'ombra di Erdogan

Qualsiasi sarà il governo che uscirà dalle prossime elezioni, esso sarà un governo meno vicino a Israele di quanto lo siano stati quelli dell’era Mubarak. L’equilibrio delle forze interne spingerà in questa direzione. L’ombra di Erdogan farà scuola.

L’Egitto tenta una mediazione tra le forze politiche palestinesi, ma “blocca” Hamas da sottoterra

Il governo egiziano ha recentemente reso noto di aver iniziato la costruzione di un muro di metallo tra il proprio confine, lungo la penisola del Sinai, e quello della Striscia di Gaza. La progettazione di una barriera a livello sotterraneo è la soluzione proposta dal governo di Mubarak per contrastare efficacemente l’impiego di cunicoli e gallerie, attraverso le quali passerebbe il commercio illegale di Hamas.

Lettera aperta di Angela Lano (Infopal.it) a Barack Obama

Cari presidente Barack Obama e amministrazione Usa, poiché siete sempre solerti nell'incoraggiare (organizzare?) "rivoluzioni colorate" in giro per il mondo - l'ultima, in ordine di tempo, in Iran (e in Italia?) -, vi chiediamo umilmente di promuoverne una anche in Egitto. Ne ha un gran bisogno, quel Paese bellissimo e disperato!
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