Global Research, 14 Dicembre 2011

 

Nota del redattore:
LA SAGA IRAN-DRONEGATE
Benvenuti in quello che potrebbe essere descritto come la “Saga Iran-DroneGate”, un finale di partita diplomatico diretti contro la Repubblica Islamica dell’Iran. Global Research fornirà una copertura dettagliata di questo importante argomento.
Michel Chossudovsky, 14 dicembre 2011 

L’abbattimento del drone spia è un segno che l’Iran è militarmente potente ed efficiente. Tuttavia, la missione segreta del drone, che si presume fosse la raccolta di dati segreti sui siti nucleari iraniani, consolida l’idea che Washington è più che mai intenzionata a realizzare operazioni segrete in Iran e che cova un piano malintenzionato per orchestrare un attacco contro i siti nucleari iraniani, se non un Armageddon nella regione.
In quello che sembra essere nient’altro che la sfacciata arroganza in stile USA, il presidente Barack Obama ha chiesto la restituzione del drone spia che ha violato lo spazio aereo della Repubblica islamica, ma il cui abbattimento dall’esercito iraniano, ha umiliato i funzionari degli Stati Uniti.
Il drone top-secret RQ-170 Sentinel, che è usato da Washington nelle operazioni segrete che i funzionari degli Stati Uniti hanno già promesso di condurre in Iran, è stato vittima di un agguato elettronico ed è atterrato con un minimi danni nella città di Kashmar, a circa 140 miglia nell’Iran.
Consapevolmente ciechi sulle realtà della politica abissale di Washington, i media occidentali hanno trattato l’argomento con una predilezione per il sospetto e l’incredulità, e hanno usato il termine alquanto innocuo di ‘drone da ricognizione’. Tuttavia, quando più tardi, il Pentagono ha riconosciuto la “misteriosa perdita di un drone da sorveglianza“, non avevano altra scelta che affrontare la verità.
Ciò che colpisce come bizzarramente ridicolo, è il fatto che Washington abbia chiesto la restituzione del drone che hanno confessato di aver inviato in missione segreta per la raccolta delle informazioni.
‘L’abbiamo chiesto indietro. Vedremo come gli iraniani risponderanno’, ha detto Obama.
Ciò nonostante, l’Iran dice che non ha alcuna intenzione di restituire il drone e che Washington dovrebbe risarcire Teheran per aver violato lo spazio aereo del paese.
Spazzando via la possibilità di restituire il drone, il presidente della Commissione per la sicurezza nazionale e politica estera del Majlis iraniano, Alaeddin Boroujerdi, ha detto che la Casa Bianca deve affrontare le conseguenze della violazione dello spazio aereo iraniano.
L’insistenza di Washington nel riavere il drone scaturisce dalla preoccupazione sulla natura segreta di ciò che gli iraniani avrebbero raccolto dalla tecnologia dal drone spia.
Esperti militari iraniani hanno riferito della fase finale di estrazione delle informazioni dal drone. Le informazioni estratte verranno utilizzate per citare in giudizio gli Stati Uniti, dice un funzionario iraniano.
Quando è stato chiesto, in una conferenza stampa alla Casa Bianca, se lui era preoccupato che l’Iran potesse indebolire la sicurezza nazionale degli USA ottenendo informazioni dal drone abbattuto, Obama ha detto, “non ho intenzione di commentare questioni dell’intelligence classificate“.
Senza riferirsi direttamente al drone spia, Obama in precedenza aveva ripetuto la stessa vecchia minaccia che ‘tutte le opzioni sono sul tavolo nel trattare con l’Iran‘, dicendo: “Oggi l’Iran è isolato, e il mondo è unificato dall’applicazione delle sanzioni più dure che l’Iran abbia mai sperimentato. Si può rompere questo isolamento, agendo in modo responsabile e abbandonando lo sviluppo di armi nucleari… oppure possono continuare ad operare in modo da isolarsi dal resto del mondo intero“.
Le parole minacciose di Obama contro l’Iran evidentemente odorano della letteratura del suo predecessore George W. Bush. Infatti, sta seguendo le orme di Bush e si è metaforicamente trasformato nella personalità belligerante di quest’ultimo.
È evidente che Washington ha recentemente intensificato la sua attività di spionaggio in Iran.
Il 21 maggio 2011, il Ministero dell’Intelligence iraniano aveva arrestato una rete di spionaggio composta da 30 persone che lavoravano per la CIA, e altri 42 agenti della CIA che avevano collegamenti con la rete. La rete della CIA era composta di cittadini ingannati per spiare per conto dell’agenzia, con il pretesto di rilascio dei visti, aiutandoli con la residenza permanente negli Stati Uniti e con l’offerta di lavoro e opportunità di studio nelle università statunitensi.
Secondo il Ministero dell’Intelligence iraniano, la rete dissolta è stata principalmente focalizzata sulle centrali nucleari del paese, i giacimenti e i centri gasiferi e petroliferi più sensibili, con lo scopo principale di sabotare queste aree.
Funzionari dei servizi segreti iraniani hanno appreso che gli agenti della CIA avevano raccolto informazioni provenienti da università e centri di ricerca scientifica, del settore delle industrie aerospaziale, della difesa e delle biotecnologie.
Inoltre, il 24 novembre 2011, l’Iran ha arrestato altri 12 agenti della CIA che stavano lavorando con il Mossad israeliano e miravano al programma militare e nucleare del paese. Il membro della Commissione per la sicurezza nazionale e politica estera del Majlis iraniano, Parviz Sorouri, ha detto che la CIA e gli apparati di spionaggio del Mossad, stavano facendo sforzi per danneggiare l’Iran sia all’interno che all’esterno, e che organizzavano un duro colpo con l’aiuto dei servizi segreti regionali.
Fortunatamente, con la rapida reazione del dipartimento d’intelligence iraniani, i loro tentativi si sono rivelati vani“, ha detto Sorouri. Se dice la verità, l’abbattimento del drone spia ha sicuramente inferto un colpo pesante all’apparato di intelligence della CIA e fatto svolazzare molte piume a Washington. In maniera atrocemente antagonista, l’ex vicepresidente statunitense Dick Cheney ha scatenato le sue ire sul presidente Barack Obama, dicendo che avrebbe dovuto reagire, nell’essere colti a spiare, con un attacco aperto contro l’Iran.
La risposta giusta sarebbe stata quella di farlo subito, dopo che era stato abbattuto“, ha detto Cheney. Confondendo l’Iran con l’Iraq e l’Afghanistan, ha suggerito che questo potrebbe essere fatto sia con una invasione di terra, per recuperare il drone perso, o bombardando la zona fino a quando il drone veniva distrutto.
La giusta risposta a ciò sarebbe stata andarci subito dopo che era stato abbattuto e distruggerlo. Potete farlo dal cielo. Potete farlo con un rapido attacco aereo, e in effetti rendergli impossibile trarre benefici dal drone che hanno catturato. Mi è stato detto che il presidente aveva tre opzioni sulla sua scrivania. Le ha respinte tutte. Sono tutti coinvolti nell’inviare qualcuno a cercare di recuperarlo, o se non potete farlo, ammettendo che sarebbe stata un’operazione difficile, avreste certamente potuto andarci e distruggerlo a terra con un attacco aereo. Ma lui non ha preso nessuna delle opzioni. Ha chiesto loro di restituirlo. E non hanno intenzione di farlo.”
La furia del povero Cheney è abbastanza sensibile e patetica, e la difficile situazione del presidente Obama non è difficile da immaginare.
Tuttavia, sarebbe meglio se i funzionari degli Stati Uniti confessassero il valore militare dell’Iran, invece di attribuire disperatamente la perdita del loro drone alla inettitudine del loro Presidente.
L’abbattimento del drone spia è un buon segno che l’Iran è militarmente potente ed efficiente. Tuttavia, la missione segreta del drone, che si presume fosse la raccolta di dati sui siti nucleari segreti iraniani, consolida l’idea che Washington è più che mai intenzionata a realizzare operazioni segrete in Iran e che cova un piano malintenzionato per orchestrare un attacco contro i siti nucleari iraniani, se non un Armageddon nella regione.

 Dr. Ismail Salami è uno scrittore e analista politico iraniano. Scrittore prolifico, ha scritto numerosi libri e articoli sul Medio Oriente. I suoi articoli sono stati tradotti in diverse lingue.

 [Traduzione di Alessandro Lattanzio  http://aurorasito.wordpress.com]

 

 

 


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