Il parlamento kazako ratifica l’accordo sulla forza di reazione rapida post-sovietica

Il Parlamento del Kazakistan ha ratificato l’accordo relativo all’istituzione di un gruppo di protezione della forza di reazione rapida post-sovietica. La creazione di un forte contingente militare nell’Asia centrale ex sovietica con i membri della Collective Security Treaty Organization (CSTO), è visto come la mossa di Mosca per controbilanciare la NATO. Ma la sua formazione si è scontrata con problemi causati dalle rivalità regionali di alcuni membri. Parlando ad una sessione plenaria, il ministro della difesa dello stato dell’Asia centrale, Bolat Sembinov, ha detto che la forza di reazione rapida è stata progettata “per migliorare la sicurezza dei membri CSTO sullo sfondo delle minacce attuali e potenziali”, compresi il terrorismo, l’estremismo, il traffico di droga, le calamità naturali e per rafforzare il ruolo dell’organizzazione nel garantire la sicurezza internazionale.

La CSTO comprende Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Russia, Uzbekistan e Tagikistan. Status di osservatore godono Iran, India, Mongolia e Pakistan. Cinque dei sette membri hanno firmato l’accordo nel febbraio 2009. La Bielorussia, che inizialmente evitato di firmare l’accordo a causa di una disputa commerciale con la Russia, è aderita più tardi, nello scorso anno. L’Uzbekistan ha finora rifiutato di partecipare alla forza, dicendo che si oppone al rafforzamento del ruolo della Russia in Asia centrale. L’Uzbekistan è anche in contrasto con le autorità regionali del vicino Kirghizistan, che ospita una base aerea russa.

La forza di reazione rapida collettiva, ha tenuto due settimane di esercitazioni militari nel sud del Kazakistan nell’ottobre 2009, con la partecipazione di più di 7.000 uomini da Armenia, Kazakistan, Kirghizistan, Russia e Tagikistan.

La ‘Strategia di sicurezza della Russia fino al 2020’, recentemente approvata dal presidente Dmitrij Medvedev, prevede la CSTO come “un meccanismo regionale fondamentale per contrastare le sfide e le minacce militari”.

RIA Novosti 04/02/20100 http://en.rian.ru/exsoviet/20100204/157768653.html

© RIA Novosti, 2008

La SCO valuta l‘adesione di Iran e Pakistan

Cheng Guangjin e Yang Xue 04/02/2010 China Daily

La Shanghai Cooperation Organization (SCO) sta valutando le domande di adesione dell’Iran e del Pakistan, e riesamina i propri criteri per l’adesione, ha detto in una conferenza stampa ieri, a Pechino, il nuovo segretario generale della SCO Muratbek Sansyzbayevich Imanaliev. Inoltre, le procedure per l’adesione di Sri Lanka e Bielorussia al partenariato per il dialogo con la SCO, sono attualmente sotto esame da parte dei paesi membri della SCO, per l’approvazione finale, sperando che siano  finalizzato al vertice di Tashkent di quest’anno, afferma Imanaliev. La SCO ha istituito gruppi di esperti per stabilire i principi e le norme per l’adesione di nuovi membri. “Un principio importante è che il nuovo associato debba essere positivo per la crescita e l’unificazione dello SCO, non viceversa”, ha sottolineato Imanaliev. “Allargare l’alleanza è un compito importante per la SCO per il presente e a lungo tempo per il futuro. Continueremo a rafforzare la cooperazione nel quadro della SCO”, ha detto Imanaliev. Al momento, l’alleanza SCO comprende: Cina, Kazakistan, Kirghizistan, Russia, Tagikistan e Uzbekistan.

Il ministro degli esteri russo Sergey Lavrov, parlando all’Itar-Tass ha detto che “un lavoro attivo è in corso per preparare il vertice della SCO a Tashkent di quest’anno. Ma nessuna data è stata fissata ancora.” Imanaliev ha aggiunto che la SCO firmerà una serie di protocolli bilaterali con i paesi partner del dialogo, per definire aree di cooperazione nell’economia, commercio, scienza e cultura. Imanaliev ha detto che i compiti principali della SCO sono sviluppare una soluzione al terrorismo in Afghanistan, aumentare la cooperazione economica tra i membri della SCO e promuovere la cooperazione con altre organizzazioni internazionali. Ha detto che la SCO continuerà a rispondere attivamente alla lotta mondiale contro il terrorismo, e a fornire aiuti economici e umanitari per la pace e la stabilità in Afghanistan.

Zhang Deguang, primo segretario generale delo SCO, ha parlato del piano di lavoro della SCO di quest’anno. “Si completeranno i suoi lavori in corso, comprese le attività del gruppo di contatto SCO-Afghanistan, e continuerà a partecipare alle riunioni internazionali sulla questione afgana”. Il gruppo di contatto, istituito con lo scopo di sviluppare proposte e raccomandazioni in materia di cooperazione tra la SCO e l’Afghanistan, su questioni di reciproco interesse, svolge la propria attività in forma di consultazioni. Alla conferenza internazionale tenutasi a Londra, il 28 gennaio, alla quale hanno partecipato i ministri degli esteri dei paesi membri della SCO, molta attenzione è stata prestata allo sviluppo della cooperazione regionale, comprese quelle nel quadro SCO, volta a liberare l’Afghanistan senza dal terrorismo e dal narcotraffico. La prossima conferenza sulla pace in Afghanistan si terrà a Kabul, alla fine di quest’anno. Imanaliev ha detto che le nuove proposte saranno destinate alla promozione di una risoluzione rapida.

Citando la cooperazione in materia di energia, Imanaliev ha altamente elogiato e promosso l’”Energy Club” proposto lo scorso anno dal Primo Ministro russo Vladimir Putin, durante la sua visita a Pechino. “Il Club dell’Energia’ deve avere ruoli diversi, compresa la raccolta e l’analisi delle informazioni, l’esportazione e l’importazione di energia nell’ambito del Consiglio Economico della SCO”, ha detto Imanaliev. Il Consiglio Economico è un organismo non governativo che riunisce la maggior parte dei membri della comunità economiche dei paesi sei membri della SCO, con l’obiettivo di incrementare la cooperazione economica nel quadro della SCO.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

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