Autore: Aleksandr Dugin
Pagine: 224
Data di pubblicazione: 2012
Collana: Metropoli e campagne
Prezzo: 20.00 euri

http://www.insegnadelveltro.it/libreria/?p=1962

 

 
PREFAZIONE

Nel 1991, raccogliendo in un volume intitolato Continente Russia1 alcuni saggi di Aleksandr Dugin, le Edizioni all’insegna del Veltro segnalavano al lettore italiano il ruolo eminente che l’Autore era destinato a svolgere nel mondo culturale postsovietico. Non si trattò di un abbaglio né di un’esagerazione: nel 2004, quando la neonata rivista di studi geopolitici “Eurasia”, pubblicata dalla stessa casa editrice, invitò Dugin a far parte della propria redazione, il giovane intellettuale tradizionalista era ormai diventato un personaggio di primo piano, tenuto in considerazione negli ambienti culturali, politici, militari e religiosi russi e reso oggetto di indagine da parte di studiosi e di analisti europei ed americani2.

In poco più di una decina d’anni, Dugin si era imposto come il principale esponente del neoeurasiatismo ed aveva rapidamente percorso i primi gradi di una brillante carriera di geopolitico militante. Nel 1998 Dugin era diventato consigliere di Gennadij Seleznev, Presidente della Duma di Stato, per le questioni strategiche e geopolitiche; nel 1999 aveva assunto la direzione del Centro di Perizie Geopolitiche presso la Duma; nel 2000 aveva tenuto un corso universitario di Filosofia politica ed aveva potuto esporre le proprie vedute in uno dei siti informatici del governo; nel 2001 aveva fondato il Movimento Eurasia, che tra i suoi dirigenti annoverava autorità religiose come il Muftì Talgat Tadzhuddin e militari come il generale Klokotov; nel 2002 il Movimento Eurasia era diventato un partito politico presieduto dallo stesso Dugin e nel 2003 aveva partecipato alle elezioni per la Duma in seno al blocco Rodina, per trasformarsi successivamente nel Movimento Internazionale Eurasiatico, un’organizzazione non governativa rappresentata in ventidue paesi.

In quello stesso periodo Dugin aveva arricchito la propria produzione bibliografica con diversi nuovi titoli, dei quali citiamo i più significativi: Le basi della geopolitica. Il futuro geopolitico della Russia3, Evoluzione dei paradigmi di fondazione della scienza4, Le basi dell’eurasiatismo5, Progetto “Eurasia”6, Filosofia della politica7, Filosofia della guerra8.

Nel 2004 Dugin pubblica il libro che viene ora tradotto in italiano col titolo La missione eurasiatica di Nursultan Nazarbayev9. Si tratta di una raccolta di articoli, interviste, conferenze e interventi a tavole rotonde risalenti al periodo compreso tra il 2001 ed il 2004 ed aventi come tema comune e unificante il fondamentale contributo politico dato al progetto eurasiatista dal Presidente del Kazakhstan Nursultan Nazarbayev.

La dichiarazione con la quale Nazarbayev lanciò l’idea dell’Unione Eurasiatica viene rievocata da Dugin nei termini seguenti: “Nel momento in cui il sistema strategico eurasiatico postsovietico era giunto al punto critico più basso (…) il Presidente del Kazakhstan, a capo di una repubblica gigantesca dell’Asia Centrale, d’importanza fondamentale e prioritaria per la Russia verso il sud, propone l’iniziativa della reintegrazione. Era una mossa d’avanguardia, una mossa epocale. Si può dire che da quel momento, dal 3 giugno 1994, si deve contare l’inizio di una nuova epoca10.

Il rappresentante del neoeurasiatismo ha dunque trovato il suo Principe: “Per la prima volta i disegni e le speranze degli eurasiatisti acquisivano una figura storica di tale levatura. Quindi sarebbe giusto definire il Presidente Nazarbayev l’eurasiatista numero uno, dal momento che egli non solo ha fatto fare un balzo in avanti alla teoria, ma ha anche attuato molte iniziative eurasiatiste nella pratica”11.

Le aspettative suscitate dalla proposta di Nazarbayev non dovevano essere deluse. Dopo aver concluso con l’Uzbekistan e il Kirghizistan un trattato per l’istituzione di uno spazio economico comune, il Presidente del Kazakhstan aveva riconfermato la propria convinzione eurasiatista in un libro intitolato L’Unione eurasiatica: idee, pratica e prospettive, 1994-199712. Quindi, con l’accordo di Astana, aveva tenuto a battesimo la Comunità Economica Eurasiatica, l’EurAsEC, che raggruppava alcuni Stati della CSI: Russia, Bielorussia, Kazakhstan, Kirghizistan e Tagikistan. (L’Uzbekistan, dopo avervi aderito nel 2006, due anni più tardi sospese il percorso di integrazione). La fase più recente del percorso inaugurato nel 1994 da Nazarbayev è rappresentata dalla nascita dello Spazio Economico Comune, avvenuta il 1 gennaio 2012 nell’ambito della Comunità Economica Eurasiatica e preannunciata sulle “Izvestija” da un articolo programmatico di Vladimir Putin, che in questo modo, ha osservato Dugin, “inizia dal progetto eurasiatista il suo ritorno all’ufficio della presidenza”13.

Come ha scritto un turcologo italiano, “questo libro di Dugin, per i toni in esso contenuti, ci sembra particolarmente appropriato come modello ispirativo atto ad analizzare e parafrasare la figura del Presidente del Kazakhstan”14. Pubblicarlo in un paese come l’Italia – che è un importante interlocutore strategico del Kazakhstan, il suo primo interlocutore commerciale europeo e uno dei maggiori investitori nella sua economia – significa contribuire ad ampliare la comprensione di un’area che rappresenta, per riprendere una definizione della geopolitica classica, “la regione perno della politica mondiale”15.

 

Claudio Mutti

 

 


1. A. Dugin, Continente Russia, Edizioni all’insegna del Veltro, Parma 1991.

2. Nel mondo anglosassone, in particolare, l’attività di Aleksandr Dugin è stata sottoposta ad un’attenta osservazione. Ci limitiamo a citare Stephen D. Shenfield, Russian Fascism. Traditions, Tendencies, Movements, M. E. Sharpe, Armonk-New York-London 2000, pp. 191-199 e Mark Sedgwick, Against the Modern World, Oxford University Press, New York 2004, pp. 221-237.

3. A. Dugin, Osnovy geopolitiki. Geopolitičeskoe buduščee Rossii, Arktogeja, Moskva 2000.

4. A. Dugin, Evoljucija paradigmal’nych osnovanij nauki, Arktogeja, Moskva 2002.

5. A. Dugin, Osnovy evrazijstva, Arktogeja, Moskva 2002.

6. A. Dugin, Proekt “Evrazija”, Jauza, Moskva 2004.

7. A. Dugin, Filosofija politiki, Arktogeja, Moskva 2004.

8. A. Dugin, Filosofija vojny, Jauza, Moskva 2004.

9. A. Dugin, Evrazijskaja missija Nursultana Nazarbayeva, Evrazija, Moskva 2004.

10. A. Dugin, Il tempo eurasiatico di Nursultan Nazarbayev, “Evrazijskoe Obozrenie”, n. 2, 10 agosto 2001.

11. A. Dugin, Azimbaj Gali contro Aleksandr Dugin (Il nazionalismo kazako contro l’eurasiatismo: frammenti di una conferenza stampa ad Almaty).

12. N. Nazarbayev, Evrazijskij sojuz: idei, praktika, perspektivy, 1994-1997, Fond sodejstvija razvitiju social’nyh i političeskyh nauk, Moskva 1997.

13. A. Dugin, Nasce l’Unione Eurasiatica, “Eurasia. Rivista di studi geopolitici”, a. IX, n. 1, gennaio-marzo 2012, p. 27.

14. E. Visintainer, L’Aquila nel Sole, Vox Populi, Pergine Valsugana 2011, p. 127.

15. Sul ruolo del Kazakhstan come parte essenziale dell'”area-perno”: C. Mutti, Il perno geografico della storia, “Eurasia. Rivista di studi geopolitici”, a. IX, n. 3, luglio-settembre 2012, pp. 5-9.


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