Fonte: http://www.atlanticosurargentino.com/sitio/manifiesto.php


Il lavoro qui riprodotto è stato elaborato da Hugo Rodríguez, direttore del Gruppo di Studi Strategici Argentini dell’Associazione di Pensatori Nazionali Manuel Belgrano, e da Patricio Mendiondo, direttore del giornale El Malvivense. Di seguito si elencano dieci punti basici per far rientrare l’attuale e più importante invasione inglese di tutti i tempi. Si coltiva la speranza che la maggior quantità possibile di cittadini e di raggruppamenti politici argentini faccia propria questa proposta di lotta e la porti avanti con l’orgoglio e la fiducia che possiedono soltanto gli uomini e le donne che sono certi di scrivere il destino della propria nazione.

Per questa ragione riteniamo necessario  che:

1. Di fronte alla presenza di tre navi da guerra (HMS York, HMS Clyde, HMS Scott) nel Mare Argentino e l’invio, in data 24/02/10, secondo quanto confermato dal Ministero della Difesa britannico nel quotidiano The Times, di un sottomarino nucleare nella regione,    si convochi, con carattere urgente, il Consiglio della Difesa dell’UNASUR. Per mezzo di una sessione speciale si esiga al Regno Unito di cessare l’invio di navi da guerra verso il territorio argentino dell’Atlantico Sud, per trattarsi di una minaccia che attenta contro la pace del continente americano. Si solleciti inoltre, che sia nominato un gruppo speciale di lavoro affinché l’organo agisca nei tempi e nelle forme consoni alla velocità in cui si sviluppano i fatti nell’Atlantico Sud.

2. La Cancelleria argentina e il Potere Esecutivo espellano dal paese l’ambasciatore britannico in Argentina, così com’è richiesto dalla prassi politica, in quanto rappresentante degli interessi dell’invasore. In quanto argentini, chiediamo alla nostra Cancelleria per lo meno gli stessi diritti degli honduregni: quando loro sono stati vittime di un colpo di stato, Argentina allontanò l’ambasciatore honduregno; quando l’Inghilterra ci invade, esigiamo sia espulso l’ambasciatore inglese. I fondamenti di questa misura si trovano nel testo Inconsistenza nella nostra politica estera: l’ambasciata dell’Honduras, le basi in Colombia e l’ambasciata d’Inghilterra in Argentina, di Hugo Rodríguez (GEEA).

3. L’Esecutivo Nazionale radî dal paese, per violazione della costituzione Nazionale, la Legge sugli Idrocarburi, la Legge di ENARSA e la risoluzione 407/2007 sulle ditte che hanno un rapporto diretto con la ricerca e lo sfruttamento illegale di petrolio nel Mare Argentino. Le aziende, attualmente attive, sono le seguenti: Desire Petroleum, Argos Resources, Falklands Oil and Gas Ltd, BHP Billiton, Borders and Southern Petroleum y Rockhopper Exploration. Tutti coloro che siano azionisti di queste aziende e quelli che intrattengono un rapporto indiretto con le medesime e svolgono la loro attività in Argentina.

4. Il Parlamento della nazione nomini una commissione speciale di lavoro, incaricata di individuare tutte le persone fisiche e giuridiche in rapporto diretto e indiretto con le suddette e promuova le azioni giudiziarie pertinenti nei loro confronti.

5. Il Parlamento della nazione e il Potere Esecutivo si accordino per incrementare la custodia dei nostri mari, dotando l’esercito e la Forza Aerea Argentina degli equipaggiamenti, navi, personale e risorse finanziarie conformi alle attuali esigenze mondiali e regionali, necessari per la difesa della sovranità nazionale, da parte di ogni invasore esterno, sul maggiore spazio marittimo sotto la sovranità di uno Stato, il Mare Argentino.

6. Il Parlamento della nazione abroghi il Trattato di Madrid (perché unico organismo ad avere la facoltà di approvarlo e/o abolirlo) per essere incostituzionale e per essere stato gravemente infranto dal Regno Unito, così com’è descritto negli scritti Le sfide del momento alla sovranità territoriale e alle sue risorse di Mario Cafiero, Trattato sulle Malvine: La consegna del paese nelle mani della Gran Bretagna di Patricio Mendiondo e la lettera spedita per posta elettronica prioritaria al Parlamento della nazione dal Gruppo di Studi Strategici Argentini, Il Regno Unito ha violato gravemente il Trattato di Madrid, datata 23 settembre 2009.

7. Il Parlamento debba abrogare il Trattato di Londra, poiché lesivo agli interessi della nazione, giacché concede i privilegi di nazione più favorita alle ditte britanniche, promuovendo le medesime affinché svolgano attività commerciali tali come l’esplorazione e l’estrazione petroliera nell’area dove la sovranità è contesa.

8. Il Potere Esecutivo e il Parlamento della Nazione rifiutino il Trattato di Lisbona, che considera le isole Malvine, Georgie, Sandwich del Sud, lo spazio marittimo circostante e il territorio argentino Antartico come territori europei di oltremare. Chiediamo alle autorità nazionali l’inserzione, a ogni tipo di rapporti commerciali, diplomatici e di rappresentanza argentina verso la Comunità Europea, della dicitura “Le isole Malvine, Georgie, Sandwich, il territorio Antartico argentino e altri spazi insulari e marittimi circostanti, sono argentini” e, inoltre, troncare i rapporti diplomatici ed economici con il Regno Unito fino a quando questa grave lesione non sia stata risolta.

9. Il Parlamento della nazione promuova i giudizi politici nei confronti di chi non compie le proprie funzioni in rapporto al petrolio delle Malvine, e le denunce che le autorità di arbitraggio debbano svolgere, così com’è esposto in Quello che ENARSA, la Segreteria di Energia e il Potere Esecutivo della nazione devono denunciare e non lo fanno per quanto concerne il petrolio delle Malvine, di Hugo Rodríguez (GEEA), presentato al Parlamento della nazione mediante posta elettronica il 23 febbraio 2010.

10.  Il Potere Esecutivo della nazione, il Ministero della Pubblica Istruzione e il Parlamento convengano con il potere delle province e i municipi con i loro rispettivi ministeri e la Segreteria di Educazione, la formalizzazione e l’introduzione del tema Le Nuove Invasioni Inglesi, nel programma scolare del corso di Storia di tutte le istituzioni educative pubbliche e private dell’Argentina, di livello medio e superiore, vale a dire, scuole medie, istituti superiori e università, di modo che saremo noi a scrivere e conoscere, e non altri, la nostra storia.

Il giorno 24 febbraio 2010 si rende pubblica questa pubblicazione e testo e si consiglia alle associazioni politiche e alle persone che qui vedono riflesso il proprio pensiero e si compromettono a impegnarsi nella lotta per la permanente e imprescindibile indipendenza ed emancipazione del nostro popolo, di farlo diventare pubblico sottoscrivendolo e solleticando agli altri argentini di prendere coscienza nazionale e difendere ciò che è nostro.

(trad. di V. Paglione)


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