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Parola chiave: Inghilterra

IL REFERENDUM E IL PETROLIO FANNO AUMENTARE LA TENSIONE SULLE ISOLE MALVINE

Nell’anno del trentunesimo anniversario della guerra anglo-argentina, le Malvinas/Falkland tornano a far discutere i governi di Cameron e Kirchner. Alla decennale rivendicazione argentina sul...

SIRIA IN FIAMME

Versione integrale dell’intervista a Stefano Vernole, redattore di "Eurasia. Rivista di studi geopolitici", pubblicata su “L’Adige” del 21 settembre 2012.   Siria: 17.000 le vittime...

IL MEDITERRANEO, UN MARE “IN MEZZO ALLE TERRE”

E' un luogo comune della cultura contemporanea ritenere che il Mediterraneo, dopo una lunga e nobile storia, all'inizio dell'età moderna sia diventato un mare...

Libia. Un nuovo “asse” italo-libico?

Conoscere gli Stati destinatari del petrolio della Libia servirà anche a capire chi ha davvero “vinto” la guerra civile libica? Fra gli Stati impegnati in Libia, la prima a sostenere la rivolta civile è stata la Francia, che difficilmente la abbandonerà senza ottenere certi vantaggi. Chi potrebbe rimetterci è l’Italia, nonostante un impegno costato 192 milioni di euro. Gli esiti dei recenti incontri fra il Presidente del Consiglio dei ministri, Mario Monti, e i rappresentanti del Consiglio nazionale di transizione hanno consentito la riattivazione del precedente trattato italo-libico, sospeso nel marzo 2011, mediante la firma della Tripoli Declaration: la strategia del governo libico ha mirato a rinegoziare i rapporti economici e strategici attivi in precedenza con l’Italia e a volgerli a favore del proprio popolo.

Inghilterra: un impero destinato al tramonto?

“Situazione imbarazzante” potrebbe essere la frase in grado di riassumere il pensiero della Regina Elisabetta e del Primo Ministro Britannico Cameron. Ad oggi sembrano ben lontani i tempi in cui l’Inghilterra si ergeva al centro delle strategie geopolitiche del Vecchio Continente: da qui partivano le direttive d’oltre oceano (Stati Uniti) per il vecchio continente, sulle politiche internazionali da spalleggiare. L’Inghilterra oggi sembra un po’ più sola, intenzionata a trarre in salvo la propria economia dal vortice instabile della Comunità Europea, ma allo stesso tempo priva dell’appoggio del transatlantico Statunitense, arenatosi in un improvvisa multipolarità mondiale. Oggi l’Inghilterra appare meno forte ed alla ribalta della cronaca solo per gossip reali che tutt’al più la dipingono simpatica e lungi dall’essere temibile come in passato. Forse è proprio questa parvenza di vulnerabilità a spingere alcuni membri del Commonwealth a palesare una voglia di cambiamento sino ad oggi impensabile.

Libia: Golpe e Geopolitica

Le potenze occidentali, comunque assai indebolite da questi anni di guerre e crisi da esse stesse indotte e provocate, non hanno la forza di imporre un nuovo ordine regionale, ma semmai di creare il caos regionale e di frammentare la realtà comunque omogenea del Maghreb/Mashreq.

La nuova Entente Cordiale franco-britannica nella difesa europea

È stato siglato lo scorso 2 novembre, nel corso del “UK-France Summit” di Londra, un accordo bilaterale fra Francia e Gran Bretagna in materia di cooperazione militare e di difesa. Tale intesa – già in qualche modo preannunciata nel corso dell’ultima campagna elettorale inglese e da una serie di dichiarazioni dell’ex Ministro della Difesa francese Hervé Morin – permetterà ai due Stati europei di dare non solo nuova linfa all’industria di settore, ma soprattutto di affrontare con decisione la nuove sfide poste dall’attuale quadro internazionale.

Come evitare il saccheggio inglese nel Mar Argentino

Tre misure per  fermare il saccheggio inglese nel mare argentino che, sebbene risultino insufficienti per recuperare le Malvinas, costituiscono senza dubbio una tappa fondamentale verso il raggiungimento di quest’obiettivo.

La madre di tutte le crisi economiche e sociali incombe

Giovedì 6 maggio, 90 minuti prima della chiusura della giornata borsistica, la borsa valori statunitense quasi si sciolse. Il Dow Jones Industrial Average scese di quasi 1000 punti. La borsa si risollevò prima della fine della giornata e chiuse con una perdita di 348 punti, o il 3.2%, come un enorme 747 che eviti a malapena un atterraggio di fortuna, anche se le domande del giorno sono: che cosa è successo? E qual è il significato di tutto ciò?

Manifesto nazionale pro isole Malvine

Il lavoro qui riprodotto è stato elaborato da Hugo Rodríguez, direttore del Gruppo di Studi Strategici Argentini dell’Associazione di Pensatori Nazionali Manuel Belgrano, e da Patricio Mendiondo, direttore del giornale El Malvivense. Di seguito si elencano dieci punti basici per far rientrare l’attuale e più importante invasione inglese di tutti i tempi. .
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