“Nabucco: il progetto di pace del XXI secolo” – così titolava ieri il quotidiano turco “Sabah”, in occasione della sottoscrizione dell’accordo intercorrente fra i Paesi consorziati: Turchia, Bulgaria, Romania, Ungheria, Austria (ovvero le nazioni direttamente interessate al progetto, per il transito del gasdotto nei loro territori) e Germania.

Se tutto andrà come nelle previsioni, l’inizio del trasporto del gas – fino a 31 miliardi di metri cubi all’anno, a pieno regime – avverrà tra il 2013 e il 2014; ma – come ha ricordato ieri il primo ministro turco Erdoğan all’incontro tra i Paesi firmatari – “il lavoro non finisce con la firma dell’accordo, al contrario comincia”.

Gli analisti osservano in proposito che permangono molti dubbi sulla fattibilità finanziaria del progetto, il cui costo complessivo è di almeno 7 miliardi di euri, non poco nell’attuale congiuntura di crisi. Anche se, come sottolinea ottimisticamente Star, “il sostegno al progetto del Turkmenistan ha rincuorato la Comunità Europea”, indubbiamente interessata a Nabucco.

Noi vorremmo intanto osservare che :

1) il progetto conferma la convergenza ineluttabile e proficua tra Europa e Turchia, Stato pivot nella raccolta e nello smistamento verso il territorio europeo di ingenti risorse energetiche. Appare sempre più inverosimile insistere sull’”estraneità” della Turchia alla Comunità Europea;

2) pur essendo stato pensato da alcuni come “alternativa al gas russo” (progetto Blue Stream), e pur continuamente ripetendosi, sui giornali occidentali, lo slogan del “ridurre la dipendenza energetica dell’Europa dalla Russia”, la realtà del Nabucco sembra prospettare uno scenario diverso; Erdoğan al proposito è stato chiaro: “Anche il gas russo potrà essere trasportato in Europa attraverso il Nabucco”, smontando così la strategia antirussa e la contrapposizione rigida con il Blue Stream;

3) la Turchia ha mostrato una significativa disponibilità anche verso l’Iran, seppure con toni più sfumati (sempre Erdoğan nel discorso di ieri: ”Anche il gas iraniano arriverà all’Europa attraverso il gasdotto, appena le condizioni lo permetteranno”). L’inviato degli Stati Uniti per l’Energia, Richard Morningstar, ha espresso contrarietà e disappunto …

Aldo Braccio, redattore di “Eurasia”, è esperto di questioni vicino e medio orientali


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Aldo Braccio ha collaborato con “Eurasia. Rivista di studi geopolitici” fin dal primo numero ed ha pubblicato diversi articoli sul relativo sito informatico. Le sue analisi riguardano prevalentemente la Turchia ed il mondo turcofono, temi sui quali ha tenuto relazioni al Master Mattei presso l'Università di Teramo e altrove. È autore dei saggi "La norma magica" (sui rapporti fra concezione del sacro, diritto e politica nell'antica Roma) e "Turchia ponte d’Eurasia" (sul ritorno del Paese della Mezzaluna sulla scena internazionale). Ha scritto diverse prefazioni ed ha pubblicato numerosi articoli su testate italiane ed estere. Ha preso parte all’VIII Forum italo-turco di Istanbul ed è stato più volte intervistato dalla radiotelevisione iraniana.