AFP 3 dicembre 2009 – Il presidente siriano Bashar al-Assad ha difeso il programma nucleare dell’Iran, durante una visita a Damasco da parte del capo negoziatore sul nucleare dell’Iran, Saeed Jalili, e ha promesso che la cooperazione tra i due paesi continuerà. Assad ha affermato “il diritto dell’Iran e degli altri paesi firmatari della non proliferazione nucleare, ad arricchire l’uranio per scopi civili“, ha detto l’agenzia di stampa ufficiale Sana. Il commento di Assad ha fatto seguito ai commenti dall’ex presidente iraniano Akbar Hashemi Rafsanjani, che sollecitavano il suo paese ad essere unito di fronte alle pressioni esterne su Teheran, per via del suo programma nucleare.

Dopo il suo incontro con Assad, Jalili ha detto in una conferenza stampa congiunta, con il ministro degli esteri siriano Walid Muallem, che l’uranio richiesto sarà arricchito al 20 per cento dall’Iran, cosa che ha descritto come “un diritto legittimo“, e ha aggiunto che l’Aiea “dovrebbe aiutare tutti i suoi membri nell’acquisire l’energia atomica“. Da parte sua, Muallem ha affermato che la Siria crede in una “soluzione politica” dello stallo con l’Occidente sul programma nucleare iraniano. “Ci auguriamo che questo non porti a uno scontro tra Iran e Occidente“, ha detto.

Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Qin Gang ha anche detto che il Pechino spera “di vedere una rapida soluzione del problema nucleare iraniano, attraverso il dialogo e il negoziato“.

AFP 7 dicembre 2009 – Il Primo Ministro turco, Recep Tayyip Erdogan, ha criticato le Nazioni Unite, definendo la censura dell’Aiea sul nucleare dell’Iran come “frettolosa“, e ha insistito che il programma nucleare di Teheran dovrebbe essere affrontato solo attraverso la diplomazia. Erdogan ha detto al presidente Barack Obama, nel prima incontro alla Casa Bianca, che la Turchia, che confina con l’Iran, potrebbe fungere da mediatore con Teheran per trovare una soluzione diplomatica alla crisi. Ma Erdogan ha criticato il voto di censura dell’International Atomic Energy Agency, dopo che il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha respinto l’offerta occidentale di arricchire all’estero l’uranio necessario ad alimentare un reattore di ricerca. “Io credo che è stato un processo frettoloso, perché alcuni passaggi potrebbero essere presi in maniera più consultiva“, ha detto Erdogan in una conferenza stampa.

Erdogan, in precedenza, ha sollevato le preoccupazioni di Washington, quando ha accusato l’Occidente di trattare l’Iran ingiustamente, chiedendogli di fermare ciò che dice essere un programma nucleare pacifico, pur non chiedendo lo stesso ai paesi con armi nucleari della regione; una allusione a Israele. La sua posizione appare invariata dopo i suoi colloqui con Obama, nonostante le promesse iraniane di costruire 10 impianti per l’arricchimento dell’uranio e di produrre più materiale fissile altamente arricchito. “Crediamo che le relazioni tra l’Iran e il resto del mondo possano essere migliorate solo attraverso la diplomazia, e la Turchia può svolgere un ruolo a tale riguardo“. “Noi non vogliamo che un paese nella nostra regione sia in possesso di armi nucleari, e vogliamo che i paesi che già possiedono armi nucleari se ne liberino. Questa è la nostra tesi“. Ma ha detto che la Turchia non avrà problemi con il programma nucleare iraniano, finché avrà scopi civili. “Ma anche nella produzione di armi di distruzione di massa o di armi chimiche, tali problemi possono essere risolti solo attraverso mezzi diplomatici. La Turchia può svolgere il ruolo di negoziatore o di mediatore, e questa è l’unica informazione che abbiamo condiviso con il presidente Obama.” Ha detto che la Turchia ha avuto contatti e un rapporto positivo con l’Iran, e che potrebbero essere utili.

Traduzione di Alessandro Lattanzio (http://www.bollettinoaurora.da.ru)


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