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Parola chiave: Eurasia

L'Ungheria nel mirino Occidentale

Organi di stampa ungheresi riferiscono che a metà febbraio, nel corso di una riunione del Fidesz (il partito ungherese di governo), il primo ministro...

L'Ungheria tra l'Eurasia e l'Occidente

Un paesaggio geografico segna il destino del popolo che lo abita. Un popolo che conquista un territorio e vi si insedia, accetta la legge di quel territorio, consapevole o no che esso ne sia. Si potrebbero fare parecchi esempi a questo proposito; ma, siccome qui ci interessa l'Ungheria, cercherò di delineare il profilo dello spazio geografico storicamente occupato dal popolo ungherese, perché esso ha influito in maniera decisiva sulla sorte storica di questo popolo.

“Eurasia" in Abkhazia

Il nostro collaboratore Filippo Pederzini è stato ufficialmente invitato dal Ministero degli Esteri della Repubblica di Abkhazia - Stato resosi indipendente a seguito del...

Nasce l’Unione Eurasiatica: i sommari

È uscito il numero XXV (1/2012) della rivista di studi geopolitici “Eurasia”, un volume di 256 pagine intitolato: NASCE L’UNIONE EURASIATICA. Ecco di seguito...

L’Ucraina entrerà a far parte dell’Unione Eurasiatica a prescindere dalla presenza di Putin

Nonostante tutte le aspirazioni dell’Ucraina di entrare nell’Unione Europea, il suo cammino verso questa coalizione è chiuso – mentre l’Unione Eurasiatica appare come una scelta naturale. Dopo le trattative di giugno con Nikolaj Azarov, il primo ministro della Federazione Russa Vladimir Putin si è vivamente rallegrato per l’adesione dell’Ucraina a un unico spazio economico: “il vantaggio immediato già nel primo anno ammonterebbe a 10 miliardi di dollari… ecco, a voi col prezzo del gas”. Nel novembre del 2011 nel sito di un gruppo del partito “Edinaja Rossija” è stata pubblicata una comunicazione del presidente della Duma Boris Gryslov: “Noi vogliamo vedere l’Ucraina nella futura Unione Eurasiatica e riteniamo che senza la sua presenza l’unione non sarà compiuta”.

The struggle of Jean Thiriart

Jean-François Thiriart was born in Bruxelles on March 22 1922 in a liberal-oriented family which had come from Lieges. During his youth he was a member of the Jeune Garde Socialiste Unifiée and in the Socialiste Anti-Fasciste Union. During a not short period he cooperated with professor Kessamier, president of the philosophical society Fichte Bund, originated from the national-bolshevist movement; then, with some other far-left elements supporting the alliance between Belgium and the national-socialist Reich, he became a member of the association Amis du Grand Reich Allemand. Because of this reason, he was condemned to death by the Belgian dealers of the Anglo-American forces in 1943: the English radio putted his name in the proscription list that was communicated to the résistance with all the instructions.

Seminario: “Iran 2012. L'imperialismo verso la prossima guerra? Scenari, cronache, retroscena.” Sabato 3 Marzo...

Gentili lettori, siamo lieti di invitarvi all'incontro pubblico: “Iran 2012. L’imperialismo verso la prossima guerra? Scenari, cronache, retroscena.” che si terrà a Brescia nella data...

I colloqui Pakistan-Iran-Afghanistan sono 'un messaggio di sfida' agli Stati Uniti

Con i colloqui trilaterali tra i leader di Iran, Afghanistan e Pakistan in corso a Islamabad, una questione che si pone è che ogni...

L’Unione Eurasiatica: proiezioni e potenzialità di un nuovo polo geopolitico

Il primo ministro Vladimir Putin ha scelto l’obiettivo da raggiungere durante il prossimo mandato presidenziale: la creazione di un grande spazio economico e politico nel cuore dell’Eurasia. Un nuovo polo nello scacchiere internazionale che possa interpretare ruoli diversi: quello di referente alternativo per i paesi delusi da Bruxelles, così come di ponte tra l’Europa e l’Asia, nonché di elemento di contrasto all’unilateralismo occidentale.

La ‘Primavera araba’ serve alla NATO per controllare l’Eurasia

L’obiettivo finale degli Stati Uniti è prendere le risorse dell’Africa e del Medio Oriente sotto il loro controllo militare per bloccare la crescita economica di Cina e Russia, tenendo così l’intera Eurasia sotto controllo, spiega lo storico William F. Engdahl. La crisi economica degli Stati Uniti e del sistema del dollaro, la condptta della politica estera degli Stati Uniti, sono tutte parte del crollo della struttura della superpotenza costruita dopo la fine della seconda guerra mondiale, sostiene Engdahl.
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