I mufti della Comunità degli Stati Indipendenti si sono riuniti venerdì 14 ottobre a Dolmabahçe in Turchia, nel quadro del IX Consiglio Islamico dell’Eurasia.
Il IX Consiglio Islamico dell’Eurasia ha cominciato i propri lavori all’insegna della seguente parola d’ordine: “Unità e solidarietà di fronte alla strumentalizzazione dell’Islam e della religione”.
Nel corso della riunione vengono trattati diversi temi, come “prevenzione dello sfruttamento della religione” e “le attività dei gulenisti in Eurasia sono una minaccia mondiale”.
Il Consiglio Islamico si propone avvicinare tra loro le istituzioni e le organizzazioni islamiche e di coordinare gli affari esecutivi degli uffici religiosi e delle organizzazioni che si occupano della formazione religiosa.

Il Consiglio riunisce i mufti di trentatré paesi: Azerbaigian, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Estonia, Georgia, Croazia, Kazakhstan, Montenegro, Crimea, Cossovo, Lituania, Macedonia, Mongolia, Moldavia, Romania, Russia, Slovenia Tagikistan, Ucraina, Grecia, Paesi Bassi, Svezia, Regno Unito, Austria, Italia, Germania, Belgio, Francia, Svizzera, Egitto, India.
L’Arabia Saudita è la grande assente, poiché la setta wahhabita si trova sempre più isolata in seno alle scuole islamiche, in quanto riconosciuta generatrice di terrorismo.
Il Consiglio Islamico dell’Eurasia è stato fondato nel 1995 ed ha lo scopo di ampliare la collaborazione tra le istituzioni e le organizzazioni religiose nel continente eurasiatico.


 

Fonte: http://www.presstv.ir


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