Mentre il popolo romeno è in subbuglio e quasi alla canna del gas, il Pentagono ha stanziato 14,3 milioni di dollari per il Paese carpatico per l’aggressione ai danni dell’Afghanistan. L’anno scorso lo stanziamento fu di “solo” 7,3 milioni di dollari.
Non solo la Romania beneficerà di questo incremento, bensì anche l’Ungheria (13,3 milioni contro i 2,87 dell’anno scorso), la Polonia (14 milioni contro i 2,85 dell’anno passato) e la Lituania (12,8 contro i precedenti 5,7).
Gli Usa stanno investendo nei Paesi dell’Est Europa (che, ricordiamo, sono la maggioranza dei membri Nato) perché gli alleati occidentali – quali Germania, Uk e Olanda – stanno riducendo gli stanziamenti per la difesa a causa della crisi finanziaria.
Molto interessante anche un altro dato, ossia che gli americani, a quanto pare, stanno riducendo i propri soldati attualmente accampati nell’Europa dell’Ovest, soprattutto in Germania. Leon Panetta, segretario americano alla Difesa, ha precisato che gli Usa intendono dimezzare le truppe convenzionali presenti in Europa, in numero che andrebbe dalle 6 alle 10mila unità. Questa riduzione, dichiara Washington, sarà compensata attraverso la rotazione delle truppe e l’organizzazione di molte più esercitazioni in comune.
Il quadro a questo punto inizia a essere un poco più chiaro: gli americani sposteranno le loro truppe da Ovest ad Est e i Paesi dell’ex Oltrecortina saranno “ricompensati” per l’accoglienza che sicuramente daranno con molti bei soldini. Tuttavia il denaro elargito dagli USA non servirà a risollevare le sorti di quei Paesi, bensì a sostenere la politica espansionista americana e dei loro collaboratori nel Vicino Oriente. La domanda a questo punto è lecita: a parte le varie “missioni di pace” in giro per il mondo, quali sono i progetti di Washington per l’Est Europa?

 

*Luca Bistolfi è esperto di Europa orientale

 


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