Gruppi terroristici armati hanno preso di mira ieri diversi quartieri della città di Homs con colpi di mortaio RPG, causando la morte di quattro persone, fra cui due donne, e circa venti feriti, fra cui dei bambini. Un altro gruppo terroristico ha invece attaccato con colpi di mortaio il campo palestinese della città.
Nella giornata di ieri è stato inoltre ucciso il colonnello Louai Mohamad Al Nuqari, contro cui i terroristi hanno aperto il fuoco con una mitragliatrice di fronte a casa sua in un quartiere di Homs.
Sempre ad Homs, è stato rapito ieri mattina l’insegnante Shaoukat Al Aly, del liceo industriale, mentre si recava al lavoro.

In provincia di Daraa è invece morto ieri mattina un tenente degli artificieri che cercava di disinnescare un ordigno piazzato dai terroristi in prossimità di un ponte.

Nella zona industriale di Aleppo, un altro gruppo terroristico armato ha ucciso l’industriale Haitham Khankan, sparadogli addosso mentre entrava nella sua fabbrica.

Le autorità competenti hanno sequestrato armi e munizioni, alcune delle quali di fabbricazione israeliana, a Duma e Harasta, in provincia di Damaasco, e ad Hama. Fra le armi sequestrate in provincia di Damasco sono state trovate mitragliatrici e fucili di fabbricazione israeliana, bombe di attacco e di difesa, fucili automatici, diversi tipi di ordigni, esplosivi, strumenti per il rilascio di scariche elettriche, dispositivi di comunicazione, binocoli notturni, zaini e uniformi militari, targhe false e materiale medico, oltre ad una divisa simile a quelle che indossano gli osservatori della Lega Araba.
Ad Hama invece, dove le autorità competenti si sono scontrate con un gruppo di terroristi armati, catturandone diversi e uccidendone altri, sono stati sequestrati ordigni esplosivi, strumenti per il rilascio di scariche elettriche, materiale esplosivo, lanciarazzi RPG, fucili automatici russi e due fucili di precisione, oltre a sistemi di comunicazione wireless, dispositivi per l’esplosione di ordigni a distanza, munizioni e buste di materiale medico.

Sia la Mezzaluna Rossa siriana che il Comitato Iinternazionale della Croce Rossa e la Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, hanno condannato l’assassinio del dottor Abdul Razaq Jbeiro, presidente della sezione della Mezzaluna Rossa di Idleb, avvenuto il 25 gennaio per mano di un gruppo terroristico armato a nord di Khan Cheikhoun.
In un comunicato diffuso dalle tre organizzazioni si legge che la notizia della morte del dottor Jbeiro è stata un grande shock per tutti, e le tre organizzazioni hanno affermato che Jbeiro stava rientrando nella sede di lavoro, dopo aver concluso delle riunioni tenutesi a Damasco, con un’auto che esponeva chiaramente il logo della Mezzaluna Rossa siriana.
Le organizzazioni hanno esortato chiunque partecipi ad azioni di violenza a facilitare il passaggio dei volontari della Mezzaluna Rossa, dei suoi dipendenti e dei suoi veicoli, senza esporli a pericoli mentre stanno svolgendo il loro lavoro di aiuto umanitario, che ha lo scopo di assistere chi ha bisogno, senza pregiudizi e in modo imparziale.

Fonte: Ambasciata di Siria a Roma.


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