Gli ultimi successori della Compagnia delle Indie Orientali a Londra, dopo aver colonizzato e saccheggiato la nazione indiana non hanno nascosto il loro obiettivo “chiedere soldi all’India”. Il premier britannico David Cameron non ha fatto mistero di cio’. “ Il potere economico si sta spostando – in particolare verso l’Asia – cosi la Gran Bretagna deve faticare il doppio di prima per guadagnarsi da vivere nel mondo. Non mi vergogno di dire che questa e’ una delle ragioni per le quali mi trovo in India”. Questo forse e’ cio’ che disse la Compagnia delle Indie Orientali nel Mogul e in altre corti imperiali nel 17esimo secolo. Primo Ministro di un’economia di veloce ridimensionamento, Cameron ha portato in India la piu’ grande delegazione ufficiale dopo l’indipendenza. Ma in seguito, Washington ha sostituito Londra nelle priorita’ e nell’affetto. La visita di Hilary Clinton, Segretario di Stato USA, per esempio, ha avuto un clamore mediatico per tutti e cinque i giorni della sua visita, mentre la visita di Cameron non ha avuto grande pubblicita’, neanche da parte dei soliti sospetti.
Era piu’ di un decennio che un membro del partito conservatore non visitava l’India. Le relazioni durante gli anni dei Laburisti non sono state di grande rilievo, eccetto il fatto che i ministri degli Esteri laburisti e altri leaders, avendo gli elettori Pakistani e Mirpuri da accontentare, hanno ferito troppo spesso i sentimenti indiani, soprattutto per quanto riguarda i problemi Indo – Pakistani e la complessa questione del Kashmir. Il ministro degli Esteri Robin Cook e’ divenuto particolarmente impopolare per le sue frequenti dichiarazioni sul Kashmir. Solo lo scorso anno un maldestro e non diplomatico, allora Ministro degli Esteri, David Miliband, sperando di diventare il prossimo leader laburista, ha avuto il coraggio di suggerire, in terra indiana, che per fermare le attivita’ terroristiche pakistane l’India avrebbe prima dovuto risolvere il problema del Kashmir ( creato inizialmente dalla perfida Albione ). Egli sarebbe dovuto essere stato boicottato e portato fuori dall’India per le orecchie.
Washington e Londra trovano un Primo Ministro indiano molto ricettivo in Manmohan Singh, che ha studiato ad Oxford con una borsa di studio ed e’ rimasto sempre molto grato per questo ( quando e’ stato insignito di un dottorato d’onore nel 2005, MM Singh ha elogiato l’era coloniale britannica come un bene per l’India, provocando, giustamente, la rabbia del partito all’opposizione Bhartiya Janta e altri ). Plaudendo alla “ illustre carriera politica” e al “forte impegno personale” di Cameron, per aver portato la relazione tra India e Regno Unito a un maggiore livello di comprensione, MM Singh ha dichiarato che l’India condivide la stessa visione di una nuova e piu’ forte relazione tra i due paesi. Singh continua: “Noi abbiamo convenuto su iniziative specifiche nell’area economica e del commercio, e sulla tecnologia, energia, educazione, difesa, cultura e contatti tra le persone.”. Le due parti hanno deciso di istituire un CEO forum India – Regno Unito e un Gruppo per le infrastrutture India – Regno Unito.
“ Noi puntiamo a raddoppiare i rapporti commerciali entro i prossimi cinque anni. Consolidando le esperienze passate, ci siamo anche accordati sull’avvio di una nuova fase dell’educazione e dell’inizitiva sulla ricerca tra Regno Unito e India,” ha aggiunto Singh. Durante il suo soggiorno in India Cameron ha ripetuto la sua promessa per l’elezione al partito Conservatore, di un “rapporto speciale” ( termine usato per la relazione con i capi a Washington ), invece nel discorso di apertura in Maggio al parlamento britannico la regina Elisabetta ha semplicemente usato le parole “partenariato rafforzato”. Infatti, in una recente intervista, il suo ministro degli Esteri William Hague, del partito di coalizione dei Liberal Democratici si e’ astenuto dall’utilizzare quell’espressione. E cosi anche Vince Cable, anch’egli dei Liberal Democratici – partner junior nell’attuale coalizione amministrativa nel Regno Unito- e influente ministro per il business, l’innovazione e capacita’. Egli ha preferito mettere da parte il termine “speciale”. “Noi vogliamo trattare su questo, ma vogliamo affrontare il tutto in maniera realistica e professionale”.
Nessun membro della famiglia Gandhi e’ stato schedulato nel programma ufficiale. Ma per il successo di ogni relazione con l’India l’equazione con Gandhi e’ necessaria.
Il successo piu’ concreto nelle relazioni Indo-Britanniche, e’ stato l’accordo per 700 milioni di pound per l’acquisto di altri 57 erei da addestramento avanzato Hawk dal British Aerospace Systems (BAE) cui Cameron ha assistito a Bangalore. Questa e’ la seconda tranche dell’acquisto da parte dell’India dal 2004 quando si finalizzo’ un accordo per acquistare 66 Hawks dopo 18 anni di negoziati. Cameron si e’ detto entusiasta di assistere alla firma dell’accordo a Bangalore una volta arrivato. “ Questo e’ un esempio imminente del partenariato per la difesa e l’industria tra India e Regno Unito
L’accordo portera’ significanti vantaggi economici ad entrambi. E’ un esempio della nostra nuova politica commerciale estera in atto “, ha aggiunto.

Ripetere gli accordi commerciali della Tata di acquisto di Land Rover, Jaguar e Corus in Regno Unito gli investimenti da record della Vodafone in India per acquistare Hutchison Essar ( operatore di telefonia indiano ) sara’ piu’ difficile che la beffa sul cricket e le differenze sulla creazione della piu’ popolare T-20 League.

Ha scritto Sunanda K Datta-Ray nel Business Standard,: “ Cio’ che Cameron vuole – soprattutto dopo il drammatico calo delle importazioni in India dalla Gran Bretagna – e’ il nostro mercato in pieno sviluppo. Egli e’ sta anche tentando di far si che l’India investa nella difesa e nelle infrastrutture acquistando dalla Gran Bretagna ( gli Hawks sono stati un buon inizio ).
Da qui questo parlare di una “relazione speciale” con la Gran Bretagna il “junior partner”. Ma Cameron non vuole coloni. Egli vuole espatriati. Non come la Caparo di Paul Swraj ma come la Corus di |Tata e la Mittal di Arcelor. Egli desidera che il processo della Compagnia Inglese delle Indie Orientali sia capovolto. Ma sarebbe Cameron in grado di spiegare agli indiani come l’espansione delle compagnie indiane in Gran Bretagna o in ogni altro paese straniero potrebbe aiutare l’economia indiana?

Per il commercio, Cameron ritiene che l’India potrebbe alleggerire alcune restrizioni che scoraggiano gli investimenti. Compagnie come Vodafone, che hanno fatto grandi investimenti in India, soffrono a causa di un regime fiscale distorto che scoraggia gli investitori britannici. La delegazione ha anche fatto un passo in avanti nell’apertura del settore al dettaglio.

Per quanto riguarda il clima, il Primo Ministro Britannico vorrebbe che l’India prendesse impegni maggiori sul controllo delle emissioni. E’ stato criticato il fatto che quando fu sottoscritto il protocollo di Kyoto, alcuni paesi avevano ancora un’economia arretrata. Ora questi paesi sono cresciuti e quindi responsabili per una buona parte delle emissioni globali.

Nonostante gli sotrici legami tra India e Regno Unito per oltre 300 anni, i due paesi hanno firmato il primo memorandum d’intesa per la cultura. Vi sono molti dipinti della Compagnia delle Indie Orientali in Gran Bretagna che gli inglesi vorrebbero digitalizzare per un accesso universale. Entrambi i paesi vogliono riempire gli spazi vuoti nelle loro collezioni Persiane e di libri. Ugualmente, gli India Office Records, 1857 carte, diari di leaders nazionalisti e vicere potrebbero finalmente essere condivisi. Verrebbe istituito un’adeguato finanziamento per gli studenti ricercatori Indiani.

Ma Regno Unito non ha bisogno e non vuole gli Indiani semi analfabeti che si incontrano ad Heathrow a lavorare nelle imprese di pulizie, ma neanche Indiani qualificati, che operano come dottori nel settore Chirurgico inglese. Inghilterra ed Europa ora possono ottenere immigranti che lavorano per poco dal povero Est Europa o dai Balcani. Questo ha reso la migrazione storica di poveri e anche di personale qualificato dalle colonie formali in Asia e Africa molto piu’ difficile.
Quindi non c’e’ da aspettarsi nessuna apertura sull’immigrazione degli Indiani, ancor piu’ da quando le economie europee che seguono il modello economico neo liberale USA-Regno Unito sono nei guai.

In accordo con i grandi scambi che Cameron desidera nell’ambito di un nuovo partenariato economico e culturale con l’India, per ordine del suo governo, gli Indiani che viaggiano regolarmente in Regno Unito per business e motivi culturali, devono sborsare una tassa di 610 Sterline, per un visto di 10 anni, con un importo finale generalmente superiore con altre tasse.
In confronto solo una tassa di all’incirca 90 Sterline e’ richiesta per un visto di 10 anni negli USA e circa 50 Sterline sono richieste per un visto per piu’ anni che copre la maggior parte dei paesi Europei. Questa tassa sproporzionata richiesta da Regno Unito dovrebbe scoraggiare esattamente questi visitatori regolari che vorrebbero consoliodare ogni “partenariato economico e culturale”.

Economicamente, Regno Unito deve ora competere per una fetta del mercato Indiano con gli Americani, gli Europei e persino i Cinesi e i Giapponesi. I Britannici sperano di sfruttare l’influenza della potente comunita’ dei due milioni di Indo – Britannici, nei ghetti come South Hall, alcuni dei quali hanno avuto successo, e anche il fatto che un buon numero di importanti compagnie Indiani operino ora in Regno Unito. Ogni anno gli studenti Indiani spendano all’incirca 300 milioni di sterline in tasse d’iscrizione a colleges e universita’ britanniche, visto che molti non riescono ad ottenere l’ammissione in istituti di prestigio in India, ed essendo altri istituti di qualita’ scadente e gestiti dalla corrotta elite politica Indiana.
Una qualsiasi laurea britannica o straniera ancora impressiona gli Indiani nativi. Poi vi sono i British Councils e altre tentazioni per promuovere la soft diplomazia britannica.

Regno Unito ha anche nominato baroni Gujarati come Meghnad Desais, un economista con un buffo taglio di capelli stile Afro, che invita i media Indiani ad istruirci sulle politiche di Nehru e Indira Gandhi. Egli non ha alcuna nozione storica e dovrebbe consigliare i Britannici su come risollevare la rovinosa economia del suo paese d’adozione. L’India e’ piena di questi non residenti indiani e jolly di origine indiana in Regno Unito e USA che usano l’India per guadagni personali.

Cameron su Pakistan e Kashmir
Ogni volta che leader Britannici o Americani vengono con l’intenzione di vendere qualcosa od ottenere qualche concessione dall’India, usano il Kashmir quale strumento di persuasione. Recentemente quando il comandante militare americano, l’ammiraglio Mullen ha visitato l’India ha addirittura dichiarato che gli USA avrebbero sostenuto l’India in caso di ostilita’ con la Cina. ( Nel 1962 dopo l’invasione cinese, gli USA hanno voluto una soluzione per il problema del Kashmir che in primo luogo andasse bene al loro alleato Pakistan). Quindi ovviamente Cameron ha ammonito il Pakistan dall’esportare il terrorismo in India, Afghanistan o in ogni altra parte del mondo. “Noi vogliamo vedere un Pakistan forte, stabile e democratico, ma non possiamo in nessun modo tollerare l’esportazione del terrorismo, che sia in India, Afghanistan o in ogni altro luogo nel mondo”ha dichiarato in una societa’ Infotech a Bangalore dove si e’ recato prima di andare nella capitale Nuova Delhi per colloqui. Egli ha anche espresso preoccupazione per la perdita riportata di fondi di diversi miliardi di dollari in aiuti militari che Gran Bretagna e USA hanno dato al Pakistan dopo l’11 Settembre per combattere i militanti nel proprio territorio.
“Informero’ della questione il Primo Ministro Indiano Manmohan Singh giovedi in Nuova Dehli di quanto discusso con il Presidente USA Barak Obama durante la mia recente visita a Washington , perche’ quando si tratta di proteggere persone innocenti, non possiamo non guardare a quanto accade in Aghanistan e Pakistan.” ha aggiunto Cameron. Egli ha continuato dicendo che si dovrebbe impedire a gruppi come i Talebani, la rete Haqqani o Lashkar – e – Taiba di lanciare attacchi a cittadini Indiani o Britannici in India o Gran Bretagna.
“I vostri rapporti con questi paesi ( Afghanistan e Pakistan ) sono una questione che riguarda solo voi ( India ). Ma come voi, noi siamo determinati a non consentire che gruppi terroristici attacchino il nostro popolo, che siano soldati o civili di entrambi i paesi che stanno lavorando in Afghanistan,” ha asserito Cameron.
C’e’ stata una breve risposta dal Pakistan e da Regno Unito dall’opposizione, dall’aspirante leader del partito laburista, il distorto Milliband. Il Pakistan ha schierato il suo Alto Commissario a Londra, Wajid Shamsul Hasan. Scrivendo sul Guardian egli ha detto: “ Si sarebbe auspicato che il Primo Ministro avesse tenuto in considerazione il grosso ruolo coperto dal Pakistan nella guerra del terrore e i sacrifici che ha fatto fino all’11 Settembre. Ci sembra che si faccia piu’ affidamento su fughe di notizie di intelligence che mancano di credibilita’ di prove. Una visita bilaterale con lo scopo di guadagnare business si sarebbe potuta svolgere senza danneggiare le prospettive di pace nella regione”. Piu’ tardi Hasan ha dichiarato alla BBC di sperare che i commenti di Mr Cameron siano stati un “lapsus” e non “voluti da lui”. “ Egli e’ nuovo al governo, magari imparera’ presto e sapra’ come gestire le situazioni”, ha detto l’Alto Commissario. “Io spero che faccia ammenda e metta pace sul popolo del Pakistan e sul suo governo, perche’ il suo discorso qui e’ stato preso assai male, le persone sono molto ferite dalle sue parole”. Il portavoce del ministero degli Esteri Abdul Basit ha respinto le affermazioni di Cameron come “rozze, egoistiche e non verificabili” dicendo che Cameron non dovrebbe usare il Pakistan come base per le sue analisi della situazione, e aggiungendo “ non c’e’ modo di guardare al Pakistan in modo diverso”. Il senatore pakistano Khurshid Ahmad, vice presidente del partito islamico Jamaat-e-Islami, ha avvisato in un’intervista con la BBC Radio 4 , The World at One, che le osservazioni di Cameron rischiano di creare tra la gente un sentimento anti – Americano e anti-occidentale. E il ministro degli esteri ombra Miliband ( egli senza dubbio getta una lunga ombra maligna sulle relazioni India – Regno Unito ) ha dichiarato che il Primo Ministro “avrebbe dovuto pensare attentamente a cio’ da dire”in tali occasioni. Mentre la Gran Bretagna deve parlare con “ certezza” su argomenti importanti, egli ha dichiarato che Mr Cameron ha detto solo “la meta’ della storia” e “non ha riconosciuto” che il Pakistan ha perso migliaia di cittadini, tra cui il leader Benazir Bhutto, negli attacchi terroristici. “C’e’ una linea sottile tra chi parla in modo diretto e uno spaccone”, ha detto alla BBC. Neanche i marines crederanno che USA/Regno Unito e Pakistan non siano responsabili per le basi e i mali del terrorismo nel Sud Est Asiatico e nel Medio Oriente dal 1970, che sta ora accerchiando il Pakistan con danni collaterali in India perpetrati dall’ISI del Pakistan ( Inter- Services Intelligence ) come politica di stato. Il capo dell’intelligence del Regno Unito, durante il governo di Tony Blair ha detto che l’inchiesta Chilcot, un altro dramma britannico senza senso, che dopo l’invasione illegale in Iraq, le attivita’ terroristiche tra i Britannici Mussulmani sono aumentate e il governo ha raddoppiato il budget per contrastarle. Blair continua a negare cio’. Allora qual’e’ il valore o il peso, se vi e’, delle esternazioni di Cameron! Le sordide bugie dell’Occidente e del Pakistan sono state svelate da Wikileaks. Cameron e’ arrivato in India dalla Turchia dove aveva promesso di aiutare Ankara ad entrare nell’EU. Regno Unito rinnova di tanto in tanto il suo aiuto ad Ankara, sapendo che l’entrata della Turchia nell’EU e’ molto improbabile, vista la ferma opposizione di Grecia, Francia e Germania, con il Partito al partito al potere in Turchia che usa tutto cio’ per tenere fuori i militari dall’apparato decisionale. I turchi non sono piu’ cosi desiderosi di diventare membri EU e guardano verso Est, a relazioni piu’ strette con le ex province Ottomane. L’ultima volta che Cameron ha visitato l’India e’ stato nel 2006, nel suo primo anni come leader dell’opposizione.

Reinventare il Raj
Scrivendo in un articolo di apertura dell’asservito Indian Express, C. Raja Mohan, un ex di sinistra venduto al neo liberalismo, perora la causa di un’emergente India che ha tutto da guadagnare nell’approfondire le sue relazioni britanniche e angosassoni, con Cameron quale perfetto interlocutore per l’India. Questa visione di sicurezza deve avere due elementi. L’enfasi deve essere data nel riportare India e Gran Bretagna alla tradizione del Raj nel mantenere i beni comuni sicuri e aperti a tutti. Cio’ significherebbe che India e Gran Bretagna mettano in comune le loro risorse per mantenere aperte le linee di comunicazione nell’Oceano Indiano e oltre. Visto che la Gran Bretagna sta tagliando le sue spese militari, diminuendo le sue forze armate e limitando i suoi obiettivi politici alle necessita’ del paese, L’India dovrebbe cogliere l’opportunita’ per proporre un partenariato inclusivo tra le industrie della difesa dei due paesi. L’India d’altro canto ha bisogno di partners che le rendano piu’ agevole il cammino verso un ruolo piu’ ampio a livello internazionale. Le persone, le risorse e le istituzioni della Gran Bretagna sono un benvenuto per moltiplicare le forze. Dehli e Londra, poi, avranno tutto l’interesse a condividere le risorse, in altre parole a reinventare il Raj, con reciproco vantaggio.
Raja Mohan, che ha sempre una poltrona disponibile negli USA, e’ un esempio perfetto di Indiani o altri pronti in cambio di denaro a promuovere la causa occidentale.
La reazione cinese
La reazione cinese e’ stata estrema. Un articolo nella versione on line del Quotidiano del Popolo, il portavoce del partito comunista della Cina, in un pezzo intitolato “Gran Bretagna, anche l’India per fare speciali legami bilaterali” afferma “per la Gran Bretagna, questo tipo di relazione generalmente si riferisce ai legami di alleanza tra Gran Bretagna e USA, quindi le implicazioni delle affermazioni di Cameron sono abbastanza profonde”.
Prendendo le osservazioni del ministro del commercio britannico Vince Cable sul fatto che il governo britannico permettera’ l’esportazione di energia nucleare verso l’India per uso civile, il Quotidiano del Popolo ha commentato: “L’India fino ad ora non ha sottoscritto il Trattato di Non proliferazione nucleare e il governo britannico e’ stato per lungo tempo contrario all’esportare il suo equipaggiamento e tecnologia nucleare in India,”cio’ senza riferirsi all’accordo nucleare Indo – USA. ( Suona strano da Pechino, uno dei piu’ grandi proliferatori di tecnologia in bombe atomiche e missili ).
“Tuttavia, il governo britannico ritiene necessario ora differenziare le strutture nucleari civili e quelle militari, e quindi e’ molto probabile che rilascera’ un permesso di esportazione nucleare all’India il piu’ presto possibile”.
“Inoltre, ha ammesso con franchezza che l’India ha un mercato di energia nucleare civile per piu’ di 100 miliardi di dollari USA e, una volta tolto il divieto, il mercato britannico certamente sara’ sommerso di ordinazioni”, dichiara il quotidiano cinese.
Sul partenariato con il Regno Unito – India per la difesa dice” L’India e’ conosciuta per il fatto di fare affidamento all’estero, in particolare sulle attrezzature militari e tecnologiche russe per modernizzare le sue risorse militari. Ma recentemente, l’India sta cercando di difersificare i suoi fornitori di armi per i quali il potenziale di mercato e’ immenso”. E ancora “La Gran Bretagna ha un certo fascino a tal riguardo. |Cosi il Primo Ministro Cameron col suo viaggio in India ha aperto le porte per i produttori di armi britannici per espandere le proprie esportazioni verso l’India”

Regno Unito come partner
Solo ignoranti Indiani di lingua inglese vedono Regno Unito e USA come alleati affidabili nonostante i loro trascorsi e le loro propensioni. Mentre rilasciavano dichiarazioni adulatorie sia Washigton che il suo cagnolino Londra hanno ignorato gli interessi vitali dell’India. La BBC ancora si riferisce ai terroristi addestrati dell’ISI che hanno violentato la metropoli culturale ed economica dell’India Mumbai come a uomini armati. Essa consente alle cosidette organizzazioni libere di incidere negativamente sulla sicurezza dell’India e di altri paesi nel Sud e nel Centro Asia. Persino Wikileaks che ha fornito dettagli sulla perfidia americana non ha persuaso i politici indiani a non esternalizzare la sicurezza Indiana a Washington e ad intraprendere una linea indipendente per salvaguardare gli interessi nazionali indiani. L’India ha inutilmente offeso la Cina per compiacere Washington, ha fatto infuriare l’Iran schierandosi con gli USA nello sforzo di intimidire Tehran sulla questione nucleare su cui Tehran e’ del tutto giustificata. L’ambasciatore di Washington a Nuova Delhi e’ persino riusciuto a far licenziare il ministro del Petrolio Mani Shankar Aiyar per i suoi tentativi di garantire la sicurezza energetica. Il suo successore, un candidato di una ricca corporazione a Mumbai ha fatto molto poco in tal direzione. Le relazioni dell’India con la Russia ne hanno anche risentito. Le relazioni tra India e USA sono divenute ostaggio di imprese di corporazione indiane e americane di origine indiana che guardano ai propri interessi e a quelli USA a differenza degli ebrei e dei cinesi. Gli indiani hanno poco sentimento nazionalista, la loro identita’ si basa su casta, religione, lingua e regione. Il leader del partito conservatore Cameron guida una coalizione con i liberaldemocratici, dopo che individui come Tony Blair con le sue bugie e mezze verita’ hanno portato il Regno Unito, quale servitore degli USA e insieme con loro, all’illegale invasione dell’Iraq. Cio’ fu cosi impopolare che la gente ha votato contro il New Labour sotto Gordon Brown che prese il potere dopo Blair fu quasi costretto a dimettersi. In precedenza la disastrosa politica impopolare di Maggie Thatcher aveva distrutto la popolarita’ del partito tra le masse.
La morte agonizzante del modello deregolamentato di Finanza della Thatcher

Ha scritto F. William Engdahl nel Gennaio 2009 “ Tra la fine del 1970 fino al 1980 il Primo Ministro conservatore Margaret Thatcher e gli interessi finanziari di Londra che l’hanno sostenuta, ha introdotto misure di privatizzazione in blocco, tagli nel budget pubblico, mosse contro il lavoro e la deregolamentazione dei mercati finanziari. Le misure prese erano in parallelo con simili mosse negli USA, avviate dai consiglieri attorno al Presidente Ronald Reagan. La ragione addotta fu che una medicina amara era da adottare per frenare l’inflazione e che l’eccessiva burocrazia inglese era il problema centrale. Per almeno tre decadi le facolta’ di economia delle Universita’ Anglo-Americani hanno guardato alla deregolamentazione thatcheriana dei mercati finanziari come al “modo piu’ efficiente” nel processo di annullare gli sforzi fatti per conquistare la sicurezza personale sociale, la sanita’ pubblica e la sicurezza pensionistica della popolazione. Ora il figlio dell’economia della rivoluzione della Thatcher, la Gran Bretagna, sta affondando come il proverbiale Titanic, una testimonianza dell’incompetenza che generalmente e’ chiamata Neo – Liberalismo o ideologia del libero mercato.

Kohinoor

La proposta per il ritorno del leggendario diamente indiano Kohinoor, ora parte dei gioielli della corona britannica, e’ stato sollevato dal parlamentare britannico di origine indiana Keith Vaz, poco prima della visita. Cameron ha minimizzato la cosa, dicendo che se tali richieste fossero accontentate, i musei britannici avrebbero molte stanze vuote.
Ma c’e’ di piu’ di pezzi preziosi nei musei britannici, come i bassorilievi dello Stupa buddista di Amravati o il Sultanganj Buddha, anche conosciuto come il Buddha di Birmingham, che era stato rubato nel 1861.

Sfruttamento coloniale e bottino

“La conquista della terra, il che vuole dire il portare via qualcosa da coloro che hanno carnagione diversa e il naso leggermente piu’ piatto del nostro, non e’ una bella cosa quando la si considera troppo”. Conrad Marlow in Heart of Darkness

L’India non deve dimenticare che prima dell’arrivo della Compagnia delle Indie Orientali alla fine del 18esimo secolo, le quote del subcontinente nella produzione mondiale erano del 24.5% nel 1750 ( 32.8% per la Cina ). Ma quando gli Inglesi finirono di spremere l’India, le quote del subcontinete scesero all’1.7% ( nel 1900 ), e quelle degli Inglesi aumentarono dal 1.9% ( nel 1750 ) al 22.9% ( nel 1880 ) – Rise and fall of Big Powers del Professor Paul Kennedy -.
In questi dati e’ da collegare le decine di milioni di morti per carestia, molto spesso perche’ il grano veniva esportato per il profitto e non distribuito quando necessario, ed in tempo. Le ricchezze saccheggiate dall’India e l’esportazione di prodotti industriali in cambio delle materie prime dell’India hanno innescato la rivoluzione industriale inglese, l’espansione e il mantenimento del vasto impero britannico dove il sole non tramonta mai.

Dieci milioni di morti dopo la rivoluzione del 1857

Nel suo libro “Guerra di civilta’: India AD 1857” lo scrittore/giornalista Shri Amaresh Misra afferma che la rivolta del 1857 fu una rivoluzione che falli’ perche’ non sufficientemente ben organizzata. Aveva basi molto piu’ ampie di quanto si potesse immaginare e duro’ molto oltre il 1857, fino al 20esimo secolo. E’ stata una guerra di civilta’. “ La visione convenzionale che gli Indiani persero militarmente o politicamente deve essere rivisitata…Nonostante tutto, gli Indiani avrebbero ancora potuto ottenere una vittoria convenzionale – solo un tradimento interno forse impedi’ tale possibilita’. “ ( tradimenti interni si possono vedere ovunque e ogni giorno ).
Il numero di Indiani uccisi per vendetta dopo il 1857 e’ stato stimato sui 10 milioni ( il 7% della popolazione ) solo in Uttar Pradesh, Haryana e Bihar basandosi sulle fonti primarie negli archivi nazionali di Nuova Dehlie negli archivi di Stato a Lucknow, Patna, Bhopal, Bombay, e Ahmadabad, a parte dalla Raza Library in Rampur, Shibli Numani Library in Azamgarh, Khuda Baksh Library in Patna, e la Deoband Library.
Le fonti originarie sono in Urdu, Persiano e Arabo.
Gli inglesi hanno distrutto tutti i documenti sul genocidio ma hanno conservato la storia delle battaglie perche’ dovevano riferirle ai loro superiori. I numeri del genocidio sono stati tabulati da inchieste documenti sulla terra, le ferrovie e il lavoro. Da Lahore e Bangladesh Misra ha ottenuto le gazzette dei distretti di Punjab, Sind, e NWFP di Dhaka, Chittagong, e Fareed Pur.
Ha scritto Soutik Biswas, il corrispondente online per BBC News nel suo blog “ La maggior parte dell’esperienza coloniale in India e’ stata estremamente sgradevole. Gli esperti sottolineano la tendenza delle regole britanniche a coltivare le elites locali, dando potere ad alcune di loro e dividendo le masse ( Lord Macaulay, che ha favorito la fondazione del sistema educativo indiano, ha suggerito che avrebbe creato dei nativi che sarebbero stati “Indiani per colore e per sangue, ma Inglesi per gusti, opinioni, morale e intelletto”.) Sfortunatamente gli Indiani ancora non hanno sviluppato un modello Indiano di base.

Contro un’elite di colore che parla inglese, a cui e’ stato fatto il lavaggio del cervello dai britannici e ora dallo stile di vita americano, si trovano le leadership dalle radici indigene in India, dove molti si oppongono all’Inglese, ora quasi linguaggio internazionale e anche ai computers per uso politico.
Ma i computers sono una necessita’ e anche mandare i propri figli in scuole e college inglesi.
“La collaborazione con elites radicate ha rafforzato il feudalesimo in quella che era’ gia’ una profonda societa’ gerarchica. Reddito, urbanizzazione, educazione e sanita’ non progredivano. In media la crescita economica nella prima meta’ del secolo sotto gli Inglesi fu dell’1%. Il commercio coloniale fu estrattivo e di sfruttamento, lasciando l’India piu’ povera. Ma dubbiosa era la comprensione coloniale di questa complessa nazione, per esempio Winston Churchill previse che se gli Inglesi avessero lasciato l’India, il paese “sarebbe caduto rapidamente indietro ai secoli della barbarie e delle privazioni del Medio Evo”.

Ma a differenza del 17esimo secolo, c’e’ ora il grande ragazzo Washington insediato a Nuova Delhi dal collasso dell’impero britannico seguito dalla non sostenibile spesa per la difesa durante la Seconda Guerra Mondiale e dal disfacimento dell’Unione Sovietica. E’ un’altra questione che come Londra e Mosca anche Washington ha ecceduto nelle spese con 700 miliardi per la difesa,(tanto quanto il resto del mondo assieme spenderebbe). E’ anche un’altra questione il fatto che il deficit nel bilancio di 600 miliardi sia finanziato da Pechino ed altri che investono in cio’ che presto saranno titoli senza valore, e il fatto che Washington sia bloccato nel pantano in Iraq e stia realizzando che la guerra in Afghanistan non si puo’ vincere e che si sia arrivati allo stesso epilogo del suo barboncino, il Regno Unito.

K. Gajendra Singh, ambasciatore indiano ( in pensione ) e’ stato ambasciatore in Turchia e Azerbaijan dall’Agosto 1992 all’Aprile 1996. In precedenza ha operato in Giordania, Romania e Senegal. Egli e’ attualmente presidente della fondazione degli studi Indo – Turchi. Collabora con Eurasia.


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