Uscirà nella seconda metà di luglio, dai tipi delle Edizioni all’Insegna del Veltro (edizione curata da Stefano Bonilauri), il libro Progetti di egemonia. Neoconservatori statunitensi e neorevisionisti israeliani a confronto. L’autore, Francesco Brunello Zanitti, è ricercatore dell’area Asia Meridionale presso l’IsAG e frequente contributore alla rivista dell’Istituto, “Eurasia”. Il volume esce col marchio dell’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie (IsAG) ed una prefazione a firma del segretario scientifico dello stesso, Daniele Scalea.

L’opera consta di 160 pagine e costerà 18 euro.

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Riportiamo di seguito la quarta di copertina e l’indice:

A seguito della vittoria di Bush nel 2000 e soprattutto dopo gli attentati dell’11 settembre i neocons statunitensi hanno influenzato considerevolmente la politica estera della Casa Bianca: la scelta di una politica estera unilateralista, dominata dal concetto di guerra preventiva agli Stati considerati fiancheggiatori del terrorismo; lo scetticismo nei confronti delle istituzioni internazionali e verso alcuni alleati europei; l’invasione dell’Iraq, collegata all’ideale di esportazione della democrazia e alla difesa della supremazia statunitense a livello globale, sono tutti elementi che testimoniano l’ascendenza neoconservatrice sull’amministrazione repubblicana.

Allo stesso tempo l’ultimo decennio della politica israeliana è stato caratterizzato dal rafforzamento della destra, in particolare del Likud, partito erede del neorevisionismo, movimento politicio basato su alcuni concetti già espressi dal sionismo revisionista e dal suo leader, Vladimir Jabotinsky: l’idea di un’inevitabile lotta tra ebrei ed arabi, il diritto per il popolo ebraico dell’intera Eretz Israel per la costruzione dello Stato d’Israele e il primato della forza sulla diplomazia nelle relazioni internazionali.

Gli Stati Uniti e Israele hanno avuto fin dal 1948 una speciale alleanza, ritemprata dalla recente egemonia neoconservatrice negli Stati Uniti. Si può parlare in questo contesto di un singolare legame tra i neocons e gli esponenti del Likud? Il neoconservatorismo e il neorevisionismo, pur essendo due movimenti nati in ambienti politici e geografici lontani e molto differenti, hanno elementi in comune nelle loro ideologie sottostanti? L’analisi del pensiero dei due movimenti politici e le azioni intraprese in politica estera dagli appartenenti a queste correnti una volta raggiunto il potere nei rispettivi paesi possono offrire un’ideale chiave di lettura per comprendere le similitudini e le differenze tra neoconservatorismo statunitense e neorevisionismo israeliano.

INDICE

PREFAZIONE (di Daniele Scalea)

INTRODUZIONE

Capitolo 1
I NEOCONS STATUNITENSI E I NEOREVISIONISTI ISRAELIANI
1.1 I caratteri generali della questione
1.2 Le caratteristiche principali del neoconservatorismo statunitense
1.3 Le caratteristiche principali del neorevisionismo israeliano
1.4 La speciale alleanza tra Stati Uniti e Israele

Capitolo 2
I NEOCONSERVATORI AMERICANI
2.1 Alle origini del neoconservatorismo
2.1.1 Alcove 1
2.1.2 Il Vital Center
2.1.3 Leo Strauss
2.2“Commentary”, “The Public Interest” e l’importanza dei media
2.3 I neoconservatori e la politica estera americana
2.3.1 L’eccezionalismo americano
2.3.2 I neocons, il Terzo Mondo, le organizzazioni internazionali e l’Europa
2.3.3 I neocons e Israele

Capitolo 3
I NEOREVISIONISTI ISRAELIANI

3.1 Alle origini del neorevisionismo: Vladimir Jabotinsky
3.2 Le caratteristiche del neorevisionismo
3.2.1 L’utilizzo di simboli e miti neorevisionisti
3.2.2 Israele e il resto del mondo. Il ruolo dell’“Olocausto”
3.2.3 Il rapporto con il mondo arabo
3.2.4 Il neorevisionismo tra anni ’90 e 2000. Benjamin Netanyahu
Capitolo 4
NEOCONSERVATORISMO E NEOREVISIONISMO A CONFRONTO
4.1 Le origini
4.2 Il nazionalismo
4.3 Il conservatorismo e il radicalismo
4.4 Tendenze espansionistiche e militariste
4.5 L’eccezionalismo
4.6 L’unilateralismo in politica estera e la guerra preventiva
4.7 Homo homini lupus, pessimismo e ottimismo
4.8 «The road to Jerusalem leads through Baghdad»

Capitolo 5
CONCLUSIONI

FONTI E BIBLIOGRAFIA

Ricordiamo ai lettori che sono già disponibili in libreria altre pubblicazioni dell’IsAG: il volume di Pietro Longo e Daniele Scalea Capire le rivolte arabe e l’ultimo numero della rivista “Eurasia”, La cerniera mediterraneo-centrasiatica.

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