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Parola chiave: Libia

“Responsabilità di proteggere” la “liberazione” di Sirte: le atrocità commesse dalla NATO

Secondo i calcoli della NATO la forza aerea alleata ha assestato 415 attacchi sulla città di Sirte tra sabato 28 Agosto e martedì 20 Ottobre. Abbiamo comparato questi attacchi con i bombardamenti di Guernica e altre comparazioni sono state fatte con le ampiamente condannate operazioni di pulizia di Grozny. Inoltre, i ribelli, descritti nei circoli della Nato come una “proxy army” , erano autorizzati dalla NATO ad attaccare la città con carri armati, mortai e artiglieria. Ecco alcuni video dimostrativi.

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"[...] in Libia, in Cirenaica, dove, sul tracciato delle vecchie reti senussite, l'agitazione islamista potrebbe provocare l'esplosione di questo paese artificiale e recente. Nella Cirenaica si concentrano le ricchezze petrolifere; e il regime di Gheddafi irrita certe capitali occidentali che non vedrebbero male una divisione della Libia". Così scriveva, nel 2002, François Thual, uno dei guru della geopolitica francese odierna. "Eurasia" e le Edizioni all'Insegna del Veltro hanno deciso di mettere gratuitamente a disposizione dei suoi lettori quest'opera.

L’assassinio di Muammar Gheddafi: un’operazione della NATO dalla A alla Z

Muammar Gheddafi – leader rivoluzionario della Jamahiriya araba libica – è stato assassinato il 20 ottobre 2011, nella città libica di Sirte. Le circostanze precise della sua morte sono offuscate dal mistero e da contraddizioni, ma i media sostengono è che i tirapiedi della NATO, i ‘ribelli’, l’abbiano catturato e ucciso. Questo ha dato al governo d’occupazione del CNT, non eletto e universalmente disprezzato, una vittoria decisiva nella guerra di propaganda sulla Libia

"La NATO vuole indirizzare le rivolte arabe contro la Cina": F. Brunello Zanitti all'IRIB

Francesco Brunello Zanitti, redattore di “Eurasia” e ricercatore dell'IsAG, è stato intervistato lo scorso 31 ottobre da “Radio Italia” dell'IRIB a proposito dell'intervento NATO in Libia. Brunello Zanitti, dottore in Storia della società e della cultura contemporanea all'Università di Trieste, è autore del recente libro Progetti di egemonia. Neoconservatori statunitensi e neorevisionisti israeliani a confronto (IsAG / All'insegna del Veltro, Roma-Parma 2011).

Tawergha, genocidio nella "nuova" Libia

Insieme a Sirte assediata e distrutta, Tawergha, la città dei neri libici, diventa il simbolo della Libia “liberata” grazie alla Nato. Situata a qualche decina di chilometri da Misurata, Tawergha contava circa 30mila abitanti, in gran parte libici di pelle nera: nacque nel XIX secolo come città di transito nel traffico degli schiavi. E “schiavi” (abeed) è l’insulto che più ricorre sui muri della città dopo la conquista in agosto da parte delle truppe dei “ribelli della Nato” provenienti da Misurata. Il suo nome è stato cancellato sul cartello stradale e sostituito da “Nuova Misurata”.

La guerra libica nel cyberspace

Abbiamo visto come nell’epoca moderna i conflitti spesso vengano combattuti su canali tra loro paralleli: non solo la guerra combattuta sul teatro operativo vero e proprio, ma anche una guerra combattuta con le informazioni, attraverso i network informatici più diffusi. La guerra che sta lacerando da mesi il suolo libico non è da meno. Tuttavia, nella presente analisi, si è preferito non focalizzarsi troppo sugli elementi “classici” dell’Information Warfare. L’autrice ha scelto di concentrarsi su aspetti meno noti, aspetti legati al nuovo campo di azione – il cyberspace – che non sono più parte di scenari futuristici ai limiti della fantascienza, ma sono ormai parte della vita di tutti i giorni.

Le ultime volontà di Mu'ammar Gheddafi: la versione integrale

Un sito Internet vicino alla defunta Guida della Giamahiria Libica ha pubblicato le presunte ultime volontà di Mu'ammar Gheddafi. Quest'ultimo avrebbe consegnato tre copie del documento a tre distinti parenti, uno dei quali sarebbe stato ucciso, l'altro arrestato ed il terzo ancora in vita dopo essere fuggito da Sirte. Quella che presentiamo di seguito è la traduzione italiana, realizzata a partire dalla versione inglese pubblicata dalla BBC.

L'ultimo messaggio di Gheddafi all'Italia

Ieri, 24 ottobre, il settimanale patinato francese "Paris Match" ha rivelato e pubblicato quello che si presume essere l'ultimo messaggio del colonnello Mu'ammar Gheddafi, Guida della Giamahiriya Libica, a Silvio Berlusconi e - per suo tramite - all'intero popolo italiano. Riportiamo di seguito la traduzione integrale della lettera del colonnello Gheddafi al presidente Berlusconi e all'Italia. Questa lettera, a quanto è dato sapere, non solo è stata mantenuta segreta dal Governo italiano, ma non ha avuto seguito in nessuna iniziativa italiana di mediazione o negoziazione per fermare la guerra.

Il "prezzo del sangue": perché Gheddafi è stato ucciso (ma la guerra non finirà...

Se quando la NATO va in trasferta al di là del Mediterraneo prestasse più attenzione alle tradizioni culturali dei Paesi che ‘visita’ molti errori potrebbero essere evitati. Anche nel caso della guerra in Libia e della morte del Colonnello è la chiave antropologica la più adatta a rendere conto delle reali dinamiche sociali che si nascondono dietro i titoli altisonanti della stampa occidentale.

Brevi considerazioni dopo la morte di Muammar Gheddafi

Il coro mediatico di oscena gioia dopo la morte di Gheddafi (ucciso come un topo nascosto in una fogna, eccetera) deve essere per noi motivo di insegnamento. Fra pochi giorni il circo mediatico se ne dimenticherà, come è sua consolidata abitudine, ma è bene fissare subito sulla carta alcuni elementi di riflessione. Il problema è quello di maturare un vero punto di vista alternativo.
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