J-20: lo stealth cinese

La Cina ‘presenta’ il suo primo caccia Stealth, il J-20, suscitando l’attenzione preoccupata degli USA. Il modo in cui è stato presentato il nuovissimo caccia stealth (per i cinesi ‘caccia di quarta generazione’), riflette anche la capacità d’impiego, e il controllo, delle tecnologie dell’informazione da parte della Cina nel sostegno ai propri interessi nazionali.

IL RISIKO DEI MISSILI

Nonostante la fine della Guerra Fredda sia sempre stata ritenuta il momento conclusivo della contrapposizione nucleare, in realtà, la conflittualità missilistica tra le grandi...

I NUOVI ARMAMENTI

Le armi sono un elemento fondamentale della geopolitica e non a caso, nell’ambito degli studi storici, sono tra le principali fonti di informazioni per...

Italia alla conquista dell’America latina

L’America latina rappresenta un mercato sempre più importante e in crescita per l’industria italiana dell’aerospazio, sicurezza e difesa, in particolare in Brasile, Panama e Perù. Il mercato latinoamericano vede una forte presenza dell’industria italiana dell’aerospazio, sicurezza e difesa.

IL FUTURO DEL POTERE AEREO ITALIANO

La leggendaria figura di Manfred Albrecht von Richthofen, il Barone Rosso, che a bordo del suo triplano Fokker compiva azzardate e coraggiose manovre per...

La crociera dell'Admiral Kuznetsov

Le cose si mettono bene... Un anno fa, si era deciso, proprio per il prossimo periodo di questo inizio dicembre, una visita della portaerei Admiral Kuznetsov, con il suo gruppo di battaglia (due navi di scorta) in Siria, a Tartus, che risulta essere un porto e anche una base per la flotta russa. (L'unico approdo navale della flotta russa nel Mediterraneo.) Lo prova, dicono fonti della marina russa, che altre visite sono previste, oltre a Tartus, a Beirut, Genova, Malta e Cipro. Cosa di più rilassante e più amichevole, come ci dice Russia Today il 28 novembre 2011. Questa scrive, dobbiamo riconoscere che "le cose si mettono bene". L'ammiraglio Viktor Kravchenko, che comanda il gruppo di battaglia non lo nega. "Tuttavia, aggiunge che la presenza di una forza militare oltre alla NATO, è molto utile per questa regione, perché impedirà lo scoppio di anni di conflitto armato", avrebbe detto Kravcenko alle Izvestia.

Il prossimo Nobel per la pace

La morte violenta di Mu'ammar Gheddafi ha subito richiamato alla mente quella di Saddam Hussein, solo di pochi anni precedente. Malgrado certe differenze palesi (Hussein non fu assassinato da una manica di balordi armati di telefonini, ma giustiziato dopo un più o meno regolare processo), le analogie sono evidenti, tanto che il parallelo è stato subito fatto proprio dalla stampa. Un paio di similitudini si sono però perse nel discorso “mainstream”.

L’Italia e gli accordi franco-britannici

L’Accordo franco-inglese dello scorso novembre ha scompaginato le carte e ci costringe oggi a definire una nuova strategia al fine di salvaguardare i nostri interessi nazionali. Ma, insieme, bisognerebbe articolare la strategia anche a livello settoriale in modo da tener conto delle diverse specificità.

Marines cinesi: di meno è meglio

I marines del PLA rappresentano un modello di ristretta, moderna, altamente addestrata forza del ventunesimo secolo. Ancora, al fine di aumentare la propria efficacia, essi hanno bisogno di ulteriore supporto logistico ed aereo, non di più fanteria.

Le patologie del bilancio della difesa

Lo studio “Economia e industria della Difesa” recentemente pubblicato dallo Iai merita un esame attento, poiché evidenzia un rischio che non può non preoccupare: quello di un costante deterioramento dello strumento militare italiano. La questione non è tanto di quantità, ma di qualità. Il giudizio sul bilancio della difesa negli ultimi esercizi finanziari non può che essere: “pochi soldi, che potrebbero essere spesi meglio”.
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