fonte: http://www.atimes.com/atimes/Japan/MA12Dh01.html

TOKYO – Spaventati dalla continua minaccia posta dalla Corea del Nord e dalla belligeranza territoriale della Cina, il Giappone e la Corea del Sud stanno progettando di firmare degli accordi per lo scambio di attrezzature di rifornimento e la collaborazione dei rispettivi servizi di sicurezza. Si tratta dei primi accordi militari in assoluto tra i due paesi.

Il Ministro alla Difesa giapponese Toshimi Kitazawa, atterrato a Seoul lunedì 10 gennaio scorso, ha concordato con il suo nuovo collega sudcoreano, Kim Kwan-jin, di iniziare le trattative su due diversi accordi. Mentre il primo faciliterà gli scambi di beni e servizi militari, l’altro incrementerà la condivisione di informazioni tra i due paesi sugli armamenti nucleari nordcoreani, i suoi missili e le sue armi di distruzione di massa.

Quello di Kitazawa rappresenta il primo viaggio in sei anni di un Ministro alla Difesa giapponese verso la Corea del Sud. La visita riflette senz’altro il riscaldamento dei rapporti tra le due nazioni, come dimostra anche la partecipazione di ambedue le parti ad esercitazioni militari congiunte guidate dagli Stati Uniti lo scorso anno. In tali occasioni il Giappone ha preso parte come osservatore.

Le proposte avanzate da Kitazawa a Seoul sono in linea con la strategia a lungo termine del suo paese. La politica di difesa giapponese per il prossimo decennio, approvata dal Gabinetto del Primo Ministro Naoto Kan il mese scorso, raccomanda una maggiore cooperazione in temi di difesa con paesi quali la Corea del Sud, l’Australia, i paesi facenti parte della Associazione delle Nazioni dell’Asia Sud-Orientale (ASEAN) e l’India. Il piano prevede la creazione di una cooperazione sulla sicurezza strutturata su più livelli ed aperta all’intera comunità internazionale, una mossa questa che serve apparentemente a contrastare il crescente potere politico della Cina e la minaccia posta dalla Corea del Nord.

Il Ministro alla Difesa giapponese ha proposto due accordi separati. Il primo è il cosiddetto “Acquisition and Cross-Servicing Agreement” (ACSA), cui altre nazioni fanno riferimento col nome di “Military Logistics Supporting Agreement” (MLSA). Per ragioni costituzionali, il Giappone evita accuratamente di usare il termine “militare”.

Questo accordo interessa gli scambi di beni e servizi militari quali cibo, acqua, combustibili e trasporti durante operazioni internazionali di cooperazione in tempi di pace, quali ad esempio quelle di peacekeeping e di soccorso in occasione di catastrofi naturali.

La Corea del Sud ha simili accordi MSLA già con otto nazioni, tra le quali gli Stati Uniti, la Turchia, la Thailandia e le Filippine. A quanto si dice sta inoltre puntando ad un loro accrescimento fino ad arrivare ad un numero di 15 accordi entro il 2012. Il Giappone dal canto suo ha concluso degli accordi ACSA con gli Stati Uniti nel 1996 e con l’Australia nel 2010.

Il secondo accordo sul tavolo delle trattative è il cosiddetto “General Security of Military Information Agreement” (GSOMIA), il quale dovrebbe facilitare la condivisione di informazioni sugli armamenti nucleari nordcoreani, sui suoi missili e sulle sue armi di distruzione di massa.

Attualmente il Giappone opera tre satelliti spia che monitorano le strutture militari della Corea del Nord. Se tale accordo verrà raggiunto, la Corea del Sud potrà beneficiare dai dati raccolti da questi satelliti. Una volta che un quarto satellite verrà lanciato in orbita l’anno prossimo, il Giappone sarà in grado di monitorare l’intera Penisola coreana almeno una volta ogni 24 ore.

Inoltre la firma di tali trattati potrebbe aprire decisamente un nuovo capitolo nelle relazioni del Giappone con una sua ex-colonia – Tokyo ha governato la Penisola coreana dal 1910 al 1945.

I media di entrambi i paesi hanno registrato con soddisfazione il graduale miglioramento delle relazioni diplomatiche, economiche e militari. Il quotidiano sudcoreano Maeil Business ha annunciato i primissimi giorni del 2011 che il Ministro agli Affari Esteri giapponese, Seiji Maehara, ha proposto che le due nazioni creino una vera e propria “alleanza sulla sicurezza”.

Il Korea Times, citando una fonte ufficiale anonima del Ministero della Difesa Nazionale, ha affermato che la Corea del Sud progetta di firmare almeno uno dei due accordi militari entro la fine di quest’anno. Il quotidiano giapponese Yomiuri Shimbun ha inoltre scritto che i due paesi stanno preparando una nuova Dichiarazione congiunta, con l’obiettivo di firmarla definitivamente in occasione della prossima visita quale ospite di stato del Presidente sudcoreano Lee Myung-bak nella prima metà del 2011.

I due paesi hanno firmato una dichiarazione simile nel 1998, esprimendo la loro determinazione condivisa a costruire una nuova partnership. Ma essa ha omesso ogni menzione di una futura possibile cooperazione militare, questione questa che rappresentava un forte tabù in entrambi paesi all’epoca.

Gli Stati Uniti dietro il sipario

Come spesso accade quando si tratta di affari regionali in Asia Nord-Orientale, dietro il sipario dei recenti sviluppi tra il Giappone e la Corea del Sud si muovono gli Stati Uniti.

Nel mese di dicembre scorso, l’Ammiraglio della Marina Mike Mullen, capo degli Stati Maggiori Riuniti americani, ha sottolineato in occasione di una conferenza stampa a Tokyo l’importanza di una cooperazione trilaterale tra gli Stati Uniti, il Giappone e la Corea del Sud, affermando che egli vede “un reale senso di urgenza” dato dalle recenti tensioni verificatesi nella Penisola coreana. Mullen era in visita in Giappone per la prima volta dal bombardamento di un’isola sudcoreana avvenuto il 23 novembre, che ha causato al morte di due militari e due civili.

Egli ha anche sottolineato l’importanza per i tre paesi di prendere parte ad esercitazioni militari congiunte. “Mi piacerebbe vedere ognuno di noi fare tutto il suo possibile nella regione e questa sinergia tra le parti ricoprirà di certo un ruolo essenziale nel compito che ci aspetta.” Inoltre, Mullen ha esortato il Giappone ad assumere un ruolo maggiormente attivo, soprattutto in un momento cruciale come quello presente nel quale “dobbiamo prendere delle misure per fare in modo che il bellicismo della Corea del Nord possa essere fermato mentre siamo ancora in tempo.”

Nonostante esistano delle alleanze militari separate tra gli Stati Uniti e il Giappone da una parte, e gli Stati Uniti e la Corea del Sud dall’altra, non esiste ancora alcuna alleanza tra il Giappone e la Corea del Sud”, ha affermato l’analista militare giapponese Toshiyuki Shikata sul sito web dell’Asia Times. “In un certo senso, al momento attuale Giappone e Corea del Sud cooperano indirettamente attraverso gli Stati Uniti. Se i due paesi cominciano a lavorare insieme, anche l’onere degli Stati Uniti si alleggerirà. Sarebbe una notizia piuttosto buona per gli Americani.”

Mentre i due governi, in particolar modo i funzionari dei due Ministeri della Difesa, manifestano una forte volontà di rafforzare i legami militari, il sentimento etnico nazionalista di parte sudcoreana sarà un fattore chiave.

Tra i Coreani più anziani, la memoria della colonizzazione giapponese è ancora quanto mai viva, e alcune dispute territoriali su un gruppo di isole – chiamate Tokdo dai Coreani e Takeshima dai Giapponesi – sono tuttora in fermento.

Seoul ha espresso preoccupazione sin dalla fine della II Guerra Mondiale per una possibile rinascita della forza militare giapponese, e ciò è valido ancora oggi. Il quotidiano sudcoreano Joong Ang Ilbo ha scritto nel suo editoriale del 5 gennaio: “Molte persone sono preoccupate che il Giappone stia cercando di usare le tensioni sulla penisola nate con l’affondamento da parte della Corea del Nord della nave da guerra Cheonan e con il bombardamento dell’isola Yeonpyeon come un’opportunità di rafforzare il suo potere militare nella regione.”

Il Giappone ha preso atto della questione nazionalistica sudcoreana, e il Ministro degli Esteri Maehara ha affermato il 4 gennaio che Tokyo sarà molto sensibile al problema nello sviluppare i legami militari con la Corea del Sud.

La Cina in un angolo?

La Corea del Sud è tuttavia memore che una cooperazione militare col Giappone potrebbe avere un impatto negativo sulle sue relazioni bilaterali con la Cina, il più grande partner commerciale di Seoul. Legami militari sempre più stretti tra Tokyo e Seoul potrebbero chiudere in un angolo una già piuttosto scontenta Cina, con il risultato che Beijing cercherebbe di consolidare i suoi rapporti con la Corea del Nord. L’anno scorso la Cina ha espresso più volte preoccupazione sulle esercitazioni militari congiunte tra Stati Uniti e Corea del Sud, e le Forze di Auto-Difesa giapponese vi hanno preso parte come osservatore per la prima volta il mese di luglio scorso.

L’editoriale del quotidiano sudcoreano JoongAng Ilbo ha affermato che dei legami militari più solidi tra Giappone e Corea del Sud potrebbero “incitare la Cina a perseguire una strategia politica che conduce ad un’atmosfera di scontri continui in Asia Nord-Orientale in tutto simile a quella dell’epoca della Guerra Fredda.”

Kosuke Takahashi è un giornalista che vive e lavora a Tokyo.

(traduzione a cura di Mario Vincenzo Casale)

Approfondimento sul nostro sito: http://www.eurasia-rivista.org/7469/giappone-nuove-linee-guida-di-difesa-nazionale-dettate-da-washington


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