Fonte: Irib Radio Italia

L’ex presidente del Parlamento dell’Azerbaijan a distanza di quasi 20 anni parla e rivela un retroscena importante della politica della regione dell’Asia Minore.
Yaqub Mohammadov, allora presidente del Parlamento dell’Azerbaijan che partecipò alle trattative di pace Armenia-Azerbaijan tenutesi negli anni ’90 con la mediazione dell’Iran, rivela che gli iraniani erano “mediatori sinceri” e che riusciranno di fatto a risolvere il problema ma gli Stati Uniti e l’Occidente, nel 1992, rovinarono tutto perchè quella sarebbe stata una grandissima vittoria diplomatica per Teheran.
Secondo Mohammadov, intervistato dal quotidiano Sharq (Est) di Baku, le potenze mondiali avevano paura che la questione si risolvesse con la mediazione dell’Iran perchè non volevano che la Repubblica Islamica acquistasse prestigio sulla scena internazionale.
Mohammadov, che nel 1992 era pure presidente della Repubblica ad interim, ha spiegato che gli iraniani volevano assolutalmente la soluzione del problema nato tra Azerbaijan ed Armenia perchè ciò rientrava pure nei loro interessi strategici. Mohammadov spiega che nel giorno in cui gli iraniani avevano di fatto ottenuto la firma dell’accordo di pace, gli Stati Uniti fecero pressione sull’Armenia inducendola ad aggredire la città di Shusha, rovinando di fatto tutti gli sforzi profusi dall’Iran.
Le rivelazioni, dimostrano ancora una volta che gli Stati Uniti sono pronti a sacrificare gli interessi di intere popolazioni per i loro loschi obbiettivi.
Il problema di Karabakh-Nagorno rimane ancora oggi irrisolto ed è motivo di divergenze tra Armenia ed Azerbaijan.

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