"Capire le rivolte arabe" a Modena: il video

Sabato 8 ottobre si è tenuta a Modena la conferenza dal titolo "Capire le rivolte arabe", organizzata da Pensieri in Azione e IsAG e rientrante nel Ciclo 2011-2012 dei Seminari di Eurasia. Davanti alle circa 70 persone che riempivano la Sala conferenze della Circoscrizione Centro Storico, Daniele Scalea e Pietro Longo (redattori di "Eurasia" e autori del libro Capire le rivolte arabe) hanno parlato, rispettivamente, del ruolo dei media nelle rivolte e dell'Egitto e Bahrayn come casi esemplari di studio. La conferenze si è protratta grazie agl'interventi ed alle domande che hanno animato il dibattito col pubblico. Proponiamo di seguito il video delle relazioni di Scalea e Longo.

L'Autunno egiziano

Esiste la Primavera egiziana? Forse ciò che è accaduto in Egitto è stata, piuttosto, la solita rivolta che porterà a un nuovo regime assolutistico. Il concetto di rivolta è associato nel mondo vicino-orientale all’idea di cambiamento, perché non sembra esisterebbe altra forma per sostituire i vertici del potere. Democrazia e forme democratiche di elezione appaiono ancora lontane. Il massacro dei copti è un segnale di questo fenomeno consuetudinario che si manifesta da molti decenni: maliziosamente, però, esso viene ignorato dalla comunità politica internazionale, la quale preferisce curare in Egitto i propri interessi economici e geopolitici. Una visione ottimista nei confronti degli avvenimenti egiziani, quindi, sembra impossibile: ecco perché sembra poco adeguato parlare di Primavera egiziana.

Africa Occidentale: il Nuovo Centro di Transito della Cocaina verso l’Europa

I recenti rapporti pubblicati dall’UNODC (l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga ed il crimine) rivelano come l’Africa Occidentale sia, ad oggi, l’imprescindibile rotta di transito dei traffici di cocaina dall’America Latina verso l’Europa.

Omar Suleiman – collaboratore di lunga data con Israele e USA

Il vice presidente egiziano Omar Suleiman, ex capo dei servizi segreti e capo delle operazioni di tortura e’ il pubblico ufficiale identificato da Israele piu’ di due anni fa come candidato favorito alla successione del presidente Hosni Mubarak, secondo quanto trasmesso da WikiLeaks questa settimana.

La balcanizzazione del Sudan: il ridisegno del Medio Oriente e Africa del Nord

Il Sudan è una nazione diversa e un paese che rappresenta la pluralità dell'Africa delle varie tribù, clan, etnie, gruppi religiosi. Tuttavia l'unità del Sudan è in questione, mentre si parla di nazioni unificanti e del giorno della creazione degli Stati Uniti d'Africa attraverso l'Unione africana.

Le forze armate della Libia

Panoramica sulle Forze Armate della Repubblica Popolare Socialista della Jamhairya Libica. L'equipaggiamento dell'esercito è essenzialmente sovietico, degli anni '70 e '80. L'aviazione consta ssenzialmente di velivoli sovietici e francesi, acquistati negli anni '70 e '80.

LA RUSSIA IN AFRICA

Dopo essersi ritirata negli anni ‘90, la Russia è tornata sulla scena internazionale e vuole avere un ruolo rilevante negli equilibri mondiali. Tuttavia la...

Graziani all'IRNA sulle turbolenze in Nordafrica

E' stato intervistato dall'agenzia della Repubblica islamica dell’Iràn, IRNA, sui recenti avvenimenti in Egitto, Tiberio Graziani, direttore di “Eurasia. Rivista di Studi Geopolitici” e presidente dell' “IsAG - Istituto di Alti Studi di Geopolitica e Scienze Ausiliarie”.

Nigeria: il difficile equilibrio interno

L'assenza prolungata del presidente Yar'Adua – che si trova in Arabia Saudita da novembre per curare una non ben definita cardiopatologia – sta provocando malumori in Parlamento, alimentando bramosie negli oppositori e fastidi tra gli alleati.

RUANDA – Secondo il rapporto francese non furono i Tutsi ad abbattere l’aereo di...

Nel 1994, il missile che colpì l’aereo dell’allora presidente del Ruanda Juvenile Habyarimana (sostenuto dalla Francia), il cui abbattimento fu la scintilla che scatenò il genocidio ruandese, non venne sparato dai ribelli tutsi, ma da alcuni ufficiali hutu, desiderosi di bloccare l’applicazione del trattato di pace che il presidente aveva appena firmato ad Arusha, in Tanzania.
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